«Il “Fiume” dichiara di fidarsi di Comune e Regione in merito alla decisione sul nuovo ospedale? Come possono fidarsi se al momento di firmare la bozza di programma il Comune non si è presentato e Serracchiani ha rimesso tutto in discussione, buttando al vento cinque anni di lavoro tecnico?».
Risponde così Alessandro Ciriani, presidente della Provincia e leader del Comitato pro-Comina, al capogruppo della lista civica “Il Fiume”in consiglio comunale, Mario Bianchini, il quale aveva affermato di aspettare fiducioso la decisione di Pedrotti e Serracchiani sull’ospedale. Il Fiume, come noto, preferisce da sempre la soluzione Comina ma non firmerà la petizione lanciata da Ciriani perchè «se ci assicurano che in via Montereale si otterranno gli stessi risultati – aveva aggiunto ieri Bianchini – non ci opporemo».
«Il Fiume dice di non farne una questione di sito – ribatte ancora Ciriani – ma sanno che non è così, perchè sperare che il rattoppo dell’ospedale di via Monterale lo trasformi in una struttura organizzativamente e tecnologicamente avanzata, con gli stessi risultati per i malati di un ospedale nuovo e moderno in Comina, è come pretendere che un asino diventi un cavallo, ci vorrebbe Mago Merlino» affonda Ciriani. «Piuttosto il Fiume vuole mettere le mani avanti nel caso in cui Serracchiani opti per via Montereale – conclude – ma così rischia di trasformarsi da fiume in piccolo torrente».
“Un asino non può diventare un cavallo”
Per Ciriani buttati al vento cinque anni di lavoro tecnico
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