Per chi abita fuori Udine, venire a lavorare nel capoluogo friulano può costare un quinto dello stipendio. Insomma, è come avere un debito e cedere parte della propria busta paga per saldarlo. E’ questo il ‘prezzo’ che si deve pagare per avere un posto di lavoro in città. E, con la scomparsa di tanti parcheggi gratuiti, a partire da quelli in piazza I maggio, risparmiare è sempre più difficile.
Carburante
Per rendersene conto, è sufficiente fare due calcoli. Mettiamo il caso di una commessa, che a fine mese si vede arrivare uno stipendio che va dai 900 ai 1.300 euro, media 1.100 euro. Mettiamo che questa persona viva in un Comune dell’hinterland, a una decina di chilometri dal negozio. Per andare al lavoro e tornare a a casa due volte al giorno, percorrerà 40 chilometri. Dato il traffico nelle ore di punta, supponiamo che l’automobile faccia 10 chilometri con un litro. Ogni giorno, solo per il carburante (1,7 euro al litro e non mettiamo in conto l’usura del mezzo) se ne andranno 6,80 euro. In un mese (24 giorni lavorativi), il conto sale a 163 euro.
La nostra commessa potrebbe (sempre che non si tratti di una mamma che deve andare a prendere il figlio a scuola e fargli da mangiare) pranzare a Udine e risparmiarsi un’andata e un ritorno. Ma, visto che per un boccone, una bibita e un caffé non si pagano meno di 5 euro, conviene salire in macchina e tornarsene a casa.
Posteggio
E poi c’è la questione del parcheggio. Tanti, essendo i posti ‘bianchi’ sempre più rari, saranno spesso – se non sempre – costretti pagare il ticket. Per un mese, la sosta dell’autovettura costa da 38 (in via del Vascello, ma non sempre si trova posto) a 120 euro (abbonamento al park Venerio). Negli stalli a raso si pagano fino 4 euro per 8 ore. Mediamente, quindi, se ne andranno un’ottantina di euro che, sommati ai 163 del carburante, danno circa 240 euro al mese. Un quinto dello stipendio, appunto.
Qualcuno potrebbe raccomandare alla nostra commessa di utilizzare i mezzi pubblici. Tuttavia, il numero di corse e gli orari della corriera non sempre sono adeguati alle esigenze del lavoratore. Se questo ha famiglia e figli, non potrà permettersi di salire sul bus. L’automobile è ancora indispensabile per vivere e lavorare.
Un quinto dello stipendio per lavorare nel capoluogo
Una commessa ‘lascia in strada’ 1 euro su 5 dello stipendio netto
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