E’ arrivata a Fraelacco, nel comune di Tricesimo nel settembre del 1966, l’anno in cui l’Istituto medico pedagogico ‘Santa Maria dei Colli’, fondato da monsignor Angelo Magrini della diocesi di Gorizia due anni prima, è passato alle Sorelle dei Poveri di Santa Caterina da Siena. Da quell’anno, fatta eccezione per una ‘breve’ parentesi, suor Tarcisia, ha vissuto sempre lì. A lei – 83 anni, fiorentina, maestra di scuola e assistente sociale abilitata, ancora oggi ‘autista’ del pulmino dell’istituto – fu affidato il compito di occuparsi della scuola speciale nella quale, dal ’66 al ’78, sono stati seguiti ragazzi con problemi intellettivi medio-lievi, ma con grosse difficoltà comportamentali. “Ero una delle tre persone – racconta – mandate per occuparsi dei giovani che le insegnanti ci inviavano. Tanti miei ragazzi, poi, hanno trovato un lavoro e messo su famiglia. Nel ’78, Lo Stato permise a quel tipo di alunni di frequentare le normali classi e, così, fu fatta la scelta di aprire l’istituto a chi aveva problemi fisici e intellettivi gravi e gravissimi, adattando la scuola ai nuovi ragazzi, anche introducendo la fisioterapia”.
Da Fraelacco, suor Tarcisia non si è mai mossa, con l’eccezione del periodo che va dal ’90 al ’93. “Allora – continua – fui trasferita a Camerino nelle Marche per l’apertura di un’opera dedicata agli studenti universitari. Ma il cuore era rimasto in Friuli e ottenni il permesso di ritornare. Questo periodo rappresenta per me una parentesi che non è neppure esistita”. Un impegno, quello nell’istituto, che non riguarda solo l’insegnamento. “La scuola – dice suor Tarcisia – non è solamente un luogo dove s’impara a leggere e a scrivere, ma anche a comportarsi e a rapportarsi in modo normale con le altre persone. E molte delle persone che sono passate di qui (Quante? Aspetti, prendo il librone… ecco, 429 fino a oggi) avevano la necessità di essere corrette. Capita, infatti, che le famiglie, per non sentirle piangere o lamentarsi, facciano fare loro qualsiasi cosa. E, invece, bisogna insegnare loro, per esempio, a saper stare a tavola, a parlare con cortesia agli altri… insomma, ad avere rapporti veri e cordiali”. Oggi, suor Tarcisia continua a portare avanti quella ‘spinta educativa’ assieme a suor Maria (la superiora), a suor Teresita e a suor Paola, seguendo 68 persone dai 7 ai 40 anni.
Una vita dedicata agli ultimi
Suor Tarcisia è arrivata in Friuli nel 1966 e da 49 anni si occupa dei ragazzi con problemi affidati all’Istituto medico-pedagogico di Fraelacco
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