Dai fratelli Zornitta, Galliano ed Elvo, la cui posizione era già stata archiviata, a Luigi Pilloni, 61enne di Cagliari indagato sulla base di una segnalazione definita problematica e tutta da verificare.
I nomi degli undici indagati per il caso Unabomber sono stati resi noti dal Corriere della sera e sono quasi tutti della zona di Pordenone, tra cui i gemelli Lorenzo e Luigi Benedetti, i fratelli Claudio e Dario Bulocchi, Luigi Favretto, Angelo La Sala, Cristiano Martelli e Giovani Fausto Muccin.
Il 13 marzo il Gip Luigi Dainotti terrà l’incidente probatorio per avviare le nuove analisi genetiche su alcuni campioni già analizzati in passato, come richiesto dal procuratore Antonio De Nicolo e dal Pm Federico Frezza. Si tratta di dieci reperti attribuiti al bombarolo che seminò il panico nel Nordest negli anni ’90.
Il giudice ha nominato periti Elena Pilli dell’Università di Firenze e il colonnello Giampietro Lago, Comandante del Ris di Parma, stabilendo per l’affidamento formale dell’incarico l’udienza del 13 marzo.
I procedimenti sono volti alla possibile identificazione del responsabile – o dei responsabili – attraverso comparazioni di Dna e sono necessari alla Procura per non incappare in questioni di nullità o di inutilizzabilità. La Procura ha, quindi, dovuto necessariamente considerare “persone sottoposte a indagine” tutti coloro che avevano rivestito tale posizione nel corso degli anni e delle varie indagini, posizione poi tutte archiviate.
Oltre a dieci nomi già ‘noti’, sarà iscritto nel registro degli indagati anche un undicesimo profilo, sulla base di una fonte la cui attendibilità – riferisce la Procura – appare “problematica e da verificare”.
Avvocato d’ufficio è Alessandra Devetag, che ha già consegnato una prima memoria difensiva al Gip, contestando “l’irrituale e sconcertante trafila che ha portato alla riapertura”, precisa la legale. “Questi reperti sono stati trovati da giornalisti, ai quali è stato dato accesso agli archivi, dove hanno prelevato e consegnato, non si sa con quali modalità, i campioni”.
Gli indagati, verso i quali la stessa Procura ha specificato non esserci alcun elemento nuovo rispetto alle prime indagini, risalenti alla fine degli anni 90 e all’inizio degli anni 2000, sono sotto choc. “Parliamo di una persona anziana, in forte stato di prostrazione, che era già stato dichiarato totalmente estraneo”, ricorda ancora Alessandra Devetag, riferendosi al suo assistito. “Immaginate l’incubo che vive dopo 20 anni”.