Fumata bianca per il caso della mensa-dormitorio pensata dalla Croce Rossa in via Rotate. Dal vertice di oggi pomeriggio in Prefettura è emerso che si cercherà un immobile alternativo per portare avanti il progetto. Il prefetto Maria Rosaria Laganà, il sindaco Alessandro Ciriani, con il vice Eligio Grizzo e gli assessori Emanuele Loperfido e Cristina Amirante, e il presidente della Croce Rossa di Pordenone Giovanni Antonaglia sono arrivati a una mediazione. L’intento della Croce Rossa – è stato condiviso – è lodevole, ma quella non è la zona ideale per portare avanti l’iniziativa. L’immobile di via Rotate 10, tuttavia, resterà oggetto di un possibile progetto ancora da definire, ma non riguarderà la mensa e il dormitorio per i bisognosi pur potendo sostenere opere di volontariato della Cri locale. Possono tirare un sospiro di sollievo i residenti che negli ultimi due giorni avevano raccolto oltre 200 firme per impedire la realizzaizone del progetto in quel luogo oltre alla creazione della pagina Facebook “Via Rotate: c’è chi dice no”.
Troppa apprensione nel quartirere creva tensione
Al termine del vertice è stato il prefetto Maria Rosaria Laganà a parlare a nome di tutti, evitando così ulteriori contrapposizioni. “Abbiamo condiviso – spiega il prefetto – che il progetto avviato dalla Croce Rossa presenta alcune criticità, non ultima quella di avere creato nel quartiere un’apprensione che ovviamente va a mettere in discussione quella che è la bontà del progetto e quindi si stanno cercando percorsi diversi, con la collaborazione di Amministrazione comunale, Prefettura e Croce Rossa. Questi progetti saranno analizzati. Abbiamo ipotizzato alcune soluzioni che al momento non anticipiamo, attendendo che si concretizzino, ma saranno immediatamente verificate perché devono essere fatte al più presto, visto che con il calo delle temperature, in autunno inverno, si ripresenterà il problema.
Serve maggiore accoglienza diffusa
“Fermo restando – va avanti Maria Rosaria Laganà – che la Prefettura sta cercano ulteriori posti per l’accoglienza diffusa, anche se su questo ho detto al sindaco che non possiamo contare su un risultato immediato. Speriamo in una riduzione, di certo non ci sarà un aumento nei numeri dei profughi a Pordenone. Tra pochi mesi scatterà il nuovo bando, quindi speriamo che in quella occasione si possa avere una distribuzione più equa su altri contesti territoriali”.
Caccia ad altri immobili
Altre strutture in vista? “Le cercheremo per creare la mensa, che è un risultato di più facile realizzazione, e nel proseguo valuteremo anche per il dormitorio, ma potrebbero essere due situazioni distaccate. Tuttavia va sottolineato l’impegno della Croce Rossa e il suo contributo a chi cerca, per compito istituzionale, di affrontare il problema dei richiedenti asilo. E questo va apprezzato e assolutamente perseguito e favorito”, conclude il prefetto.