Dovrebbe essere finalmente la volta buona, per veder tornare via Sauro a un’accettabile normalità, se non proprio agli antichi splendori. La centralissima e disastratissima strada a due passi dal Municipio di Gorizia sarà ripavimentata e messa a nuovo entro la fine dell’estate. Nei giorni scorsi la questione è tornata al centro del dibattito in Consiglio comunale, su intervento del consigliere di ‘Gorizia è Tua’, Michele Bressan, che ha chiesto lumi sull’ennesimo protrarsi dell’attesa per l’apertura del cantiere. Dal sindaco Ettore Romoli è giunta l’auspicata schiarita: in questi giorni Irisacqua (che si occuperà a proprie spese dell’intervento, come se fosse una sorta di ‘risarcimento’ per i tanti rattoppi non sistemati dopo gli scavi effettuati nel corso degli anni) ha approvato il progetto esecutivo e, a breve, procederà alla pubblicazione del bando per l’affidamento dell’incarico. Anche l’ultimo ostacolo, quello legato al parere della Soprintendenza, sembra essere aggirato e nel giro di alcune settimane l’iter burocratico dovrebbe essere espletato.
Chi scava deve sistemare
Se le cose andranno come devono, entro l’inizio dell’estate il cantiere partirà, per chiudersi prima dell’arrivo dell’autunno. L’operazione, oltre che indispensabile – oggi passare per via Sauro equivale ad attraversare un percorso di guerra, in pieno centro del capoluogo isontino -, risulta anche particolarmente conveniente, per il Comune. Non verrà speso un solo centesimo dei 300mila euro necessari per la ripavimentazione, con porfido, della strada. Penserà a tutto Irisacqua, grazie alla convenzione firmata proprio con il Comune. Ma c’è di più. “La buona notizia è anche che i lavori si protrarranno fino praticamente di fronte alla casa comunale, in piazza Municipio – dice Romoli, rispondendo alle preoccupazioni di Bressan -, ridando dignità e un aspetto migliore e più ordinato anche a quella”. Rispetto al passato, il Comune ha effettuato un giro di vite anche nei rapporti con le ditte che effettuano scavi e lavori in genere sulle arterie cittadine. Da contratto, dovranno essere loro, a proprie spese, a ripristinare il fondo stradale (in asfalto o porfido, dove è presente) una volta terminati gli interventi.