“Plauso alla Polizia e al personale del Pronto Soccorso dell’ospedale di Udine per aver individuato nuovi casi di maltrattamento sulle donne, preoccupazione per episodi crescenti e purtroppo nascosti di violenza tra le mura domestiche”. Così l’assessore provinciale alle pari opportunità Elisa Battaglia commenta il lavoro della Polizia e del personale medico-infermieristico del Santa Maria della Misericordia che ha portato alla segnalazione di violenze perpetrate contro due donne da parte dei mariti. “Un presidio e una rete quella tra forze dell’ordine e operatori sanitari che consente di far luce su casi preoccupanti che celano violenze e maltrattamenti subiti dalle donne che non hanno la forza di denunciare”, aggiunge Battaglia. Una difficoltà diffusa purtroppo “tant’è che – ricorda Battaglia – riguarda ben il 93 per cento delle donne che in Italia subiscono violenze. Botte, cadute, sberle, urla, maltrattamenti e abusi rimangono nella maggior parte casi nascosti, subiti dalle donne per le difficoltà, la paura e le incertezze conseguenti a eventuali esposti”. L’assessore Battaglia invita le vittime a rivolgersi alle strutture protette e alle forze dell’ordine per le denunce e per segnalare i maltrattamenti e gli abusi. “In questi contesti le donne possono trovare risposte alle loro necessità e a quelle dei loro figli”, commenta l’assessore Battaglia che ricorda l’impegno istituzionale della Provincia di Udine nell’ambito del tavolo tecnico che verrà convocato la prossima settimana, in Prefettura, per mettere in pratica le “Linee guida per la promozione di strategie condivise” finalizzate appunto a combattere gli atti violenti perpetrati contro le donne e contro i minori, oltre che a progettare azioni preventive.
“Il nostro obiettivo – evidenzia Battaglia – è di lavorare stabilmente in sinergia con tutte le istituzioni, le forze dell’ordine, il mondo della scuola, i distretti socio-sanitari per giungere alla costituzione di un sistema unitario di servizi rivolti a donne e minori che hanno subito violenze; portare all’emersione il fenomeno sommerso ed educare la società alla cultura della non violenza, introducendo un’effettiva cultura di genere per incidere sui modelli formativo-culturali, oltre a promuovere la pianificazione e realizzazione di interventi atti a prevenire la violenza di genere”. Nell’ambito del tavolo tecnico conseguente allo specifico protocollo d’intesa, la Provincia di Udine dovrà produrre una mappa con tutte le associazioni che sul territorio friulano si occupano di disagio e violenze e forniscono una prima risposta agli abusi. “Si tratta di realtà – spiega Battaglia – che in collegamento con le forze dell’ordine e la magistratura possono produrre documenti, atti per far emergere le violenze e quindi tutelare le vittime”.