“Ho bussato alla porta, ho suonato. Niente. E allora l’ho sfondata a spallate. Volevo vederli in faccia. Uno a uno. Si sono chiusi a chiave in bagno. Li sentivo piagnucolare”: sono le parole del padre della 18enne friulana che, nel pomeriggio di martedì a Lignano Sabbiadoro, ha denunciato di essere stata abusata da cinque ragazzi in un appartamento.
L’uomo, ascoltato il racconto della figlia in lacrime, si era precipitato nella casa dove si erano consumati i rapporti sessuali. Il suo sfogo è stato raccolto oggi da alcuni quotidiani. “Poi hanno gridato aiuto, pazzesco. Loro chiedevano di essere aiutati dopo quello che avevano fatto a mia figlia”.
Non si è comunque arrivati allo scontro fisico: i condomini, attirati dalle grida, hanno cercato di calmare l’uomo e proprio in quei frangenti è giunta una pattuglia della Squadra Volante. L’uomo ha detto di non essere uno “sceriffo” e che non aveva con sé il cellulare quando la figlia lo ha raggiunto in spiaggia per raccontargli gli abusi.
Nel frattempo, la Squadra Mobile di Udine ha raccolto le testimonianze di alcune amiche della ragazza. Le giovani hanno confermato la circostanza dell’incontro casuale, con alcuni dei ragazzi denunciati, e la decisione, autonoma, della 18enne di seguirli nell’appartamento. Secondo quanto si è appreso, invece, gli smartphone degli indagati non sarebbero stati ancora analizzati. Nella tutela delle garanzie dell’indagine e difensive, si dovrà prima procedere con la realizzazione di una copia forense, così da cristallizzare la situazione e dare valore di prova legale rispetto a quanto sarà eventualmente trovato nelle chat di messaggeria istantanea e negli archivi dei file di foto e video.
Analogamente, la ricostruzione di quanto accaduto nell’abitazione, nel pomeriggio di martedì, non è ancora stata verbalizzata e raccolta. Saranno le Procure di Udine e quella minorile di Trieste a valutare, sulla scorta degli accertamenti svolti dalla Polizia, quando verbalizzare le parole degli indagati, ovviamente alla presenza dei rispettivi legali. Medesima procedura è prevista per l’applicazione di possibili misure cautelari. L’indagine, sottolineano gli investigatori, sta proseguendo nello scrupoloso rispetto degli specifici e rigidi protocolli.