A Pordenone a occuparsi delle donne maltrattate è l’onlus Voce Donna, che ha degli sportelli anche a Maniago e Sacile. “Abbiamo dei dati numerici che si riferiscono al periodo tra il 1 gennaio e il 31 ottobre di quest’anno – spiega la presidente Maria De Stefano -. Abbiamo aiutato 168 persone, delle quali 113 italiane e 55 straniere. Alcune persone, 17 donne e 12 minori, li abbiamo anche ospitati nei nostri alloggi-rifugio, perché c’era la necessità immediata di sottrarsi a situazioni pericolose.
L’età prevalente va dai 20 ai 45 anni, ma sta crescendo la fascia delle più giovani e anche quella delle over 50. La parola d’ordine è consapevolezza. Ci vuole molto tempo, generalmente dieci anni, perché una donna che viene continuamente svalorizzata, minacciata, maltrattata prenda coscienza di essere una vittima di violenza e decida di uscirne. Ecco perché centri come il nostro puntano molto anche sull’informazione. La maggior parte degli uomini maltrattanti (per la nostra esperienza in prevalenza italiani) si fa forte di un controllo che può esercitare a vario titolo sulle donne. Solo una minima parte presenta patologie come l’alcolismo. Si tratta soprattutto di una questione culturale. Ecco allora che molte vittime non svolgono un lavoro che permette loro di mantenersi autonomamente. La gestione dei soldi è uno dei passaggi chiave per esercitare il controllo di cui parlavo”.
“Ultimamente – prosegue De Stefano – si sono rivolte a Voce Donna anche persone di età avanzata, che si sono ‘ribellate’ alla violenza dopo 50 anni di abusi. Di contro, assistiamo anche molte giovani che hanno una reazione più pronta nei confronti di atteggiamenti violenti o aggressivi di fidanzati e mariti, ma anche di padri e fratelli che vogliono imporre regole di vita estremamente rigide alle donne di famiglia”.
“Il nostro auspicio per il futuro è che la risonanza mediatica di certi drammatici fatti di cronaca contribuisca a imporre un cambio di mentalità – conclude la presidente di Voce Donna -. Il contesto culturare deve essere tollerante con le vittime e intollerante con chi maltratta”.