I rapporti erano tesi da tempo e l’armonia familiare era da tempo soltanto un lontano ricordo. E’ questo il quadro investigativo che emerge dalle indagini dei carabinieri sul delitto di San Giovanni al Natisone.
Il trentaseienne albanese Lulzim Hadaj, che martedì sera ha ucciso a coltellate la moglie Irma, 32 anni, davanti agli occhi delle loro due figlie, ha ricostruito la vita familiare, raccontando agli inquirenti i dettagli di una relazione ormai logorata da dissapori e incomprensioni, culminate in un’accesa lite davanti alle figlie.
Figlie che hanno assistito all’omicidio della madre, Irma, colpita dal marito da numerose coltelklate al volto, al collo e agli arti superiori. Stando a quanto riferito dall’indagato, la giornata di martedì era trascorsa senza particolari problemi e discussioni. Questo fino alla sera quando, per questioni di ordine familiare, i due coniugi hanno litigato animatamente e uno dei due ha impugnato un coltello. Hadaj ha riferito che a minacciarlo con l’arma è stata per prima la moglie, cui è riuscito a sfilare di mano il coltello con cui l’ha successivamente colpita a morte.
L’uomo, parlando con il suo avvocato, ha manifestato preoccupazione per le figlie, ora affidate alla nonna materna, che hanno assistito al barbaro assassinio.
”L’ho trovato molto stanco, piu’ lucido e disperato”, ha spiegato l’avvocato Bruno Dal Ben, che e’ andato a trovare il suo assistito in carcere, dopo l’interrogatorio reso nella notte davanti al pm Barbara Loffredo. ”E’ stato piuttosto lucido – ha riferito il legale – nel ricostruire una vicenda familiare in cui i rapporti erano tesi ormai da tempo e la giornata di ieri, che era trascorsa tutto sommato tranquilla fino alla lite scoppiata in serata per questioni di gestione familiare”.
Questa mattina sarà effettuata l’autopsia sul corpo della giovane donna. Sempre nella mattinata di oggi sono in programma gli ultimi sopralluoghi nell’abitazione di via Palmarina a San Giovanni al Natisone, teatro dell’omicidio.
20 giugno 2013