Si era invaghito di una donna conosciuta su un sito di incontri. All’altro capo della chat, però, c’era un uomo che, utilizzando un profilo con il nome della madre, prima gli ha chiesto di acquistare stupefacenti in farmacia, poi gli ha spillato quasi 1.300 euro. E’ la disavventura capitata a un friulano.
Il truffatore, un udinese di 31 anni, è stato condannato stamani dal giudice Silvia Pussini del Tribunale di Udine a otto mesi di reclusione.
Tutto è accaduto tra il 2016 e il 2017. Approfittando dell’innamoramento della vittima per la donna del profilo, il condannato ha chiesto al malcapitato di andare in farmacia a comperare un antidolorifico a base oppiacea per la figlia malata di cancro, procurandogli anche una finta ricetta.
Poi, visto che l’operazione non era andata a buon fine, gli ha chiesto a più riprese il denaro, in alcuni casi spacciandosi per la madre, in altri direttamente in veste di figlio, utilizzando diverse scuse.
Della truffa era stata accusata anche la madre del condannato, una signora russa residente a Milano, che ha sempre sostenuto di non aver mai parlato con la vittima. La donna è stata assolta.