La Pontebbana cambia volto a seconda del territorio che attraversa. Quella a Nord di Udine, un tempo sfavillante di negozi ora mostra segni di profondo declino e le sferzate di una crisi che ha svuotato molti immobili, mentre se la percorri nel Pordenonese, l’impressione è di maggiore dinamismo. C’è però un altro pezzo di questa lunga arteria, quella a Ovest di Udine e fino a Basiliano, che sembra sospesa tra i due estremi appena citati. Sono una manciata di chilometri, poco meno di nove fino al confine tra Pasian di Prato e Udine, sempre molto trafficati. Eppure, in questo tratto di strada non c’è stata la corsa spasmodica alla cementificazione vista per esempio a Nord del capoluogo friulano, complici molto probabilmente anche le numerose servitù militari che insistono ai suoi lati.
Pochi capannoni e due cattedrali nel deserto sulle quali non ci sono progetti di rilancio
Un solo centro commerciale, alcune attività di media dimensione, e molte piccole aziende a carattere artigianale sono l’ossatura del tessuto economico che a ben vedere pur mostrando alcune ferite ha retto tanto che si vedono anche iniziative in corso per il riutilizzo di edifici ormai vuoti. E’ davvero particolare questo tratto di Pontebbana, anche quando ci si accorge che a Basiliano e a Campoformido ci sono due fantasmi che ormai da molti anni sono totalmente deserti e in stato di abbandono. Che si tratti della ex fonderia Fusa o dell’enorme albergo che sorge alle porte di Campoformido, ormai vuoto da oltre trent’anni, si tratta di complessi che centrano ben poco con la dura crisi che ha colpito la regione a partire dal 2007. Semmai, la congiuntura economica ha impedito che questi complessi potessero risorgere, sotto forma di area residenziale nel caso della fonderia o per il rilancio dell’attività ricettiva quasi assente lungo questa arteria fino a Pordenone.