È stato arrestato dalla Polizia locale con l’accusa di resistenza a Pubblico ufficiale. Nuovi guai per Ugo Rossi, consigliere comunale a Trieste eletto nelle fila del Movimento 3V, noto per le sue posizioni ‘no vax’ e ‘no Green Pass’.
Questa mattina al Ricreatorio Giovani Toti era in corso un sopralluogo da parte di una commissione del Consiglio di cui Rossi fa parte. Il candidato sindaco 3V è entrato pur essendo sprovvisto di certificazione verde, obbligatoria per l’accesso nella struttura. A quanto si apprende, avrebbe anche spintonato l’addetta dell’amministrazione preposta al controllo del codice Qr. Gli altri consiglieri hanno, quindi, allertato le forze dell’ordine che hanno chiesto a Rossi di lasciare la struttura.
Dopo i ripetuti inviti a uscire rimasti inascoltati, Rossi – che ha documentato, come d’abitudine, la scena in una diretta Facebook – è stato accompagnato nella sede della Polizia locale in stato di arresto. Attualmente, in attesa di convalida, è ai domiciliari.
Il consigliere era stato condannato il 13 gennaio scorso in primo grado a una pena di cinque mesi per resistenza a Pubblico ufficiale e lesioni in occasione della sua sortita davanti all’ufficio postale di San Giovanni durante la campagna elettorale.
Un episodio analogo a quello odierno si era verificato anche in occasione della cerimonia ufficiale per la Giornata della Memoria alla Risiera di San Sabba. Rossi si era presentato sprovvisto di Green Pass e, al momento del suo ‘tentato’ ingresso, scortato da un gruppo di sostenitori, anziché il certificato verde aveva esibito al controllo una tessera fascista e una nazista. Alla fine l’accesso gli era stato negato, mentre all’interno del monumento – unico campo di concentramento in Italia – era iniziata la commemorazione.
Quanto accaduto oggi a Trieste ha suscitato molti commenti dal mondo della politica. “Un plauso alle donne e agli uomini della Polizia locale che, con l’intervento odierno, hanno saputo mettere fine all’ennesima violazione della legge a favore di telecamere del consigliere comunale Ugo Rossi”, sono le parole dell’assessore regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, alla notizia dell’arresto di Rossi.
“I cittadini hanno scelto i propri rappresentanti nelle elezioni dello scorso ottobre, alcuni hanno deciso di farsi rappresentare in Consiglio comunale dal consigliere Rossi – ha indicato Roberti -, questo non può essere messo in discussione, ma una carica istituzionale, pur nel proprio diritto di manifestare le proprie posizioni, per quanto assurde e sconclusionate siano, ha come tutti e più di tutti un obbligo di rimanere entro i confini della legalità e nel rispetto di quelle divise che oggi hanno fatto il loro difficile lavoro”.
“Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza alla responsabile delle Politiche dell’educazione e della famiglia del Comune di Trieste, Nicole Matteoni, per quanto accaduto al Polo Giovani Toti, dove un consigliere comunale, non volendo esibire il Green Pass obbligatorio per entrare, ha forzato il passaggio spintonando la collega assessore. Bene ha fatto quest’ultima a sporgere denuncia”, commenta in una nota la presidente della Commissione regionale per le pari opportunità, Dusy Marcolin. “Auspichiamo che tali atteggiamenti vengano stigmatizzati da ogni collega del Consiglio comunale di Trieste – sottolinea ancora la presidente Marcolin -, perchè si è trattato di un vero e proprio episodio di violenza verbale e fisica. Il rispetto per la persona deve prescindere da qualsiasi opinione”.
“Inutile sperare che si dimetta, ma rimpiango non ci sia una norma che preveda la decadenza da consigliere per indegnità”, scrive Sandra Savino, assessore comunale a Trieste e coordinatrice regionale di Forza Italia Fvg. “Inutile Perché indegno è alzare le mani contro le donne. Il signor Rossi non è nuovo a provocazioni insensate, ma oggi ha passato il segno. Inutile sperare in dimissioni spontanee, ma dopo oggi confido che, al di là della condanna penale già comminata, si prendano iniziative e che persino chi lo ha spalleggiato nelle proteste contro i vaccini, avendo capito il livello del personaggio, lo abbandoni. All’assessore Matteoni, alle altre donne oggetto delle intemperanze e alle forze dell’ordine va la mia solidarietà”, conclude Savino.
“Solidarietà alle forze dell’ordine che devono far fronte ad alcune ‘furbizie politiche’ di chi inneggia alla libertà e solidarietà a chi è in difficoltà veramente. Se ci sono cose nel sistema che non funzionano è giusto cercare di cambiarle, ma è fondamentale il rispetto per gli altri, perchè libertà vuol dire responsabilità, tanto più per chi dovrebbe rappresentare i cittadini”, sono le parole di Giorgio Cecco, coordinatore dei Consiglieri circoscrizionali per la Lista Dipiazza per Trieste e coordinatore provinciale ProgettoFvg.
“Quanto successo oggi durante una commissione consiliare non è giustificabile, non sarebbe nemmeno commentabile, per non dare troppa visibilità a chi evidentemente ha questo scopo, ma visto che viene ovviamente e per dovere di cronaca data, ci metto un mio pensiero anche a sostegno di chi è in prima linea e di chi subisce sul serio una difficile situazione”, conclude Cecco.