L’interrogatorio di Renato Zampa, leader di Cospalat in carcere a Udine da giovedì scorso, e’ durato quasi tre ore e mezza e si è svolto alla presenza dell’avvocato Cesare Tapparo.
Zampa ha risposto alle domande del Gip Florit su tutte le contestazioni mossegli dagli inquirenti, cercando di chiarire il nodo delle analisi su cui, a giudizio della difesa, ”e’ stata fatta un po’ di confusione”.
”Ci sono tre tipi di analisi – ha ricordato -. Quelle sulla massa del latte, obbligatorie per legge due volte al mese. Sono sempre state perfettamente in linea. Ci sono poi le analisi di scarico, fatte presso laboratori pubblicistici, quando il latte viene venduto ai caseifici. E anche queste sono sempre state in linea, ma gli inquirenti non sono andati a verificarle. Per questo – ha aggiunto – abbiamo chiesto che vengano recuperati o in incidente probatorio o con attivita’ difensiva – ha indicato il legale -. E infine ci sono le autoanalisi, su cui si e’ creato l’equivoco.
Non sono obbligatorie per legge, le ha imposte una circolare Cospalat ai suoi produttori dal 2002, con valori piu’ rigorosi di quelli imposti dalla legge (30 parti per trilione rispetto alle 50 previste dalle norme). In tutti i casi critici – ha continuato il legale – venivano fatte delle controanalisi presso laboratori convenzionati, tutte positive, nel senso che i valori non sono stati superati”.
Le analisi in cui e’ stato riscontrato uno sfasamento sulle soglie di attenzione delle aflatossine M1 nel latte non sarebbero, quindi, le analisi previste per legge, che invece sarebbero state superate positivamente, bensi’ le autoanalisi che Cospalat ha imposto ai propri produttori con una circolare. La difesa di Zampa ha chiesto la revoca o attenuazione della misura. Il Gip deciderà entro 48 ore sull’istanza.
LEGGI ANCHE:
‘Sbigottita dal caso Cospalat’
Montasio fuori dallo scandalo Cospalat
25 giugno 2013