E’ un viaggio nel Medioevo friulano quello che propone la mostra “Feudatari, cavalieri e crociati. Il castello della famiglia Attimis nel Friuli patriarcale” che viene inaugurata sabato 5 novembre, alle 11, al Museo archeologico nazionale di Cividale.
Realizzata dalla Società friulana di archeologia in collaborazione con il Museo ducale, presenta una parte dei reperti rinvenuti durante i vent’anni di scavi nel Castello superiore di Attimis, scavi condotti sodalizio ed effettuati da centinaia di giovani provenienti da tutta Europa. L’attenzione è posta intenzionalmente sul primo periodo della vita del castello, in special modo il XII secolo, quando vi abitarono, due importanti personaggi: Corrado e Vodalrico von Atems. Il primo ottenne la più alta carica laica del patriarcato di Aquileia, di cui fu ‘advocatus’. Probabilmente partecipò alla prima Crociata, come parrebbe dimostrare la bolla in oro dell’imperatore Alessio I Comneno, rinvenuta negli scavi, già posta a garantire l’autenticità di un documento che non ci è pervenuto.
Vodalrico fu vicario imperiale in Tuscia: salito al trono il Barbarossa, si ritirò in Friuli. Al tempo della sua presenza nel Castello risalgono oggetti che impreziosivano la sua tavola, come ceramiche medio-bizantine fabbricate probabilmente a Tebe attorno al 1.160, ma anche raffinati prodotti della migliore bronzistica germanica, come il piede di un candeiere fabbricato a Hildesheim tra 1.140 e 1.160. Gli orizzonti della cultura materiale della nobiltà friulana spaziavano dalla Germania del Nord fino alla parte orientale del bacino mediterraneo. Anche l’apprezzamento dei resti di Aquileia romana è documentato. Infatti, si è rinvenuta durante gli scavi anche una gemma romana, già inserita in un castone, probabilmente d’oro.
Purtroppo coloro che se ne impossessarono, successivamente alle prime generazioni degli Attimis, scalzarono il castone metallico e gettarono via la gemma, ignari del suo valore culturale.