Molte persone hanno partecipato sabato 9 ottobre a Tricesimo alla presentazione del settimo album di vignette scritte e illustrate da Mariano Zian. Ad aprire l’incontro il sindaco Giorgio Baiutti che ha riconfermato, alla presenza dei rappresentanti dei comuni gemellati di Mittersill e di Buzet, l’amicizia delle tre Comunità.
La professoressa Anna Maria Navarra ha dialogato con l’autore, sottolineando la sua vena comica e l’ironia delle sue vignette. L’artista musicale e comico Ermes Di Lenardo, meglio conosciuto come Sdrindule, ha regalato, con le sue battute e i suoi racconti, un momento di allegria.
“Il gruppo di Memorie tricesimane, organizzatore dell’iniziativa”, spiega il coordinatore Bruno Vattolo, “ringrazia tutti gli intervenuti e in particolare il vicesindaco Renato Barbalace per la sua fattiva collaborazione. Da una mole iniziale di oltre mille vignette Mariano Zian ne ha selezionate più di un centinaio, collegandole con titoli e brevi didascalie per contestualizzare quelle più significative e rendere scorrevole la lettura di fatti ormai remoti e a volte legati a personaggi nel frattempo scomparsi, ma che hanno contribuito a scrivere in modo ironico la storia del nostro Paese. In questo settimo volume fa particolari riferimenti al patto di gemellaggio che Tricesimo ha con le cittadine della Croazia e dell’Austria”.
Nel corso di 35 anni sono innumerevoli i disegni consegnati a mano e affissi sulle vetrine dei negozi e bar. Dal rischio di scandalizzare i lettori per un segno di troppo nelle prime vignette pubblicate a un importante sintesi dei concetti e dei fatti di cronaca, la ricerca delle contraddizioni da evidenziare trovando la giusta misura per evitare volgarità gratuite o colpi sotto la cintura.
“Stimolante e auto-responsabilizzante – afferma ancora l’autore – è l’aver goduto di una libertà espressiva difficile da immaginare. Non è mai capitato che alcuni personaggi influenti o ambienti suscettibili colpiti abbiano provocato qualche grattacapo all’autore. Da quel momento mi sono impegnato a distinguere nettamente il ruolo di cittadino rispettoso, con le sue regole anche formali, da quello del vignettista, chiamato a esagerare ogni situazione per centrare l’obiettivo di far sorridere riflettendo”.
“L’autoironia mi consente di non prendermi troppo sul serio ed essere sempre sereno dietro ogni tratteggio di vignetta”.
Ma perché Zian ha voluto sintetizzare la vita attiva della sua Tricesimo in vignette nei volumi precedenti? “Perché credo che a un certo punto, tante curiosità viste con angolazione diversa da quella che avevo come normale cittadino non potevano altro che scatenare ilarità e ironia”.
La vignetta di cui è più fiero? “Quella su me stesso sicuramente. Perché prima di ironizzare sugli altri è indubbio che ci si debba confrontare davanti ad uno specchio ed accettare la satira su sé stessi”.
L’aspetto che si è divertito ripetutamente a cogliere e quindi a disegnare? “È il sorriso che strappo quando faccio vedere una mia vignetta l’applauso più sentito che posso ricevere. La forma della vignetta satirica è stata una scelta casuale ma che penso sia stata l’evoluzione naturale della mia vena artistica”.