“Primo: non sprecare”. Da questo comandamento era partito Andrea Segrè 25 anni fa con un’invenzione, quella del Last Minute Market, che aveva insieme un valore etico, sociale ed economico.
Oggi, Segrè porta in libreria una nuova e urgente riflessione: è il saggio “D(i)ritto al cibo. La mia playlist dallo spreco alla cittadinanza alimentare” (Scienza Express). Al centro del libro un tema centrale del nostro tempo, lo ius cibi, cioè il diritto a un cibo sano e sostenibile affiancato a una visione innovativa di “cittadinanza alimentare”.
Lo ius cibi non è un semplice vagheggiamento di giustizia alimentare, ma una proposta chiara e mirata che Segrè ha formulato nella sua nuova veste di consigliere speciale del sindaco di Bologna per le politiche alimentari urbane e metropolitane.
È la prima volta che il diritto al cibo – quindi ad una alimentazione sana e salutare, nell’ambito di una rinnovata progettualità dei sistemi internazionali di produzione agroalimentare – diventa elemento prioritario di dibattito in Italia. È la prima volta che un rito così quotidiano e naturale come il nostro alimentarci diventa e terreno specifico di rivendicazione dei nuovi diritti umani e civili, perno centrale del movimento per lo sviluppo sostenibile e l’attuazione degli obiettivi dell’Agenda 2030. L’appuntamento per la presentazione in anteprima del libro, che uscirà il 10 ottobre, è nell’ambito di Trieste Next: sabato 24 settembre, alle 10 negli spazi del festival in Piazza Unità, Andrea Segrè dialogherà con la giornalista Daniela Picoi.
A Trieste Next si parla di diritto al cibo con Andrea Segrè
"Il cibo deve essere considerato un bene comune, al pari dell’acqua" è lo spunto che parte dal libro
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