Si è spento oggi nella sua casa di Andreis il poeta Federico Tavan, 64 anni, una delle più significative voci della lirica friulana. L’ultimo saluto al poeta si terrà sabato 9 alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Andreis, mentre il rosario in suo onore è previsto domani, venerdì 8, alle 18.
Federico Tavan ha conosciuto il manicomio quando aveva solo 12 anni e aveva perso la madre. È vissuto ad Andreis, piccolo paese di montagna nella Valcellina in Friuli. Sempre precario e in balia della malattia, ha saputo regalarci una poesia piena di lampi e di vita interiore. Con Decreto del Presidente della Repubblica del 28 novembre 2008, a Tavan era stato concesso un assegno straordinario (vitalizio ai sensi della legge Bacchelli).
La morte è avvenuta nel sonno e a fare la scoperta sono stati gli operatori dell’assistenza famigliare che lo seguivano da anni.
Ricordiamolo con una delle sue poesie.
“Al podeva capitate anç a ti/ nasce t’un pegnaton/ tra zovàt e zùfignes/ de stries cencja prozes/ e al dolor grant de’na mare./ Me soi cjatat à passa/ de che bandes”. (Poteva capitare anche a te/ di nascere in un pentolone/ tra rospi e intrugli/ di streghe senza processo/ e il dolore grande di una madre./ Io mi sono trovato a passare/ da quelle parti).
Il ricordo del collega Giacomini
Il poeta Amedeo Giacomini diceva di lui: “Non credo al primo aspetto di Tavan, perché non è un illetterato, non è un passo, quantunque mostrando di esserlo a tutti vi riesca”. Personaggio unico nel panorama friulano contemporaneo, Federico Tavan è poeta visionario e anarchico, “eretico” nel voler (e dover) andare contro le convenzioni, con alle spalle un destino “subito”.
Nei suoi versi parla di navi spaziali, di marziani, di sé, delle sue paure, del suo paese natale, un luogo pietrificato che non concede alcuna forma di speranza. È da questa posizione che Federico Tavan ci ha consegnato i suoi versi, illuminando da dentro il disagio e i luoghi del disagio. “. Federico Tavan, che dall’età di sei anni si è rassegnato ad una vita non normale dopo aver sentito la madre raccontare che quando era incinta una strega le aveva fatto il malocchio, era protagonista di un movimento di sensibilizzazione che coinvolge critica letteraria, intellettuali, ma anche enti (ad esempio il Consiglio comunale di Pordenone) e società civile che, uniti, sono giunti alla concessione dei benefici della “legge Bacchelli”.
Bolzonello: “Ci ha lasciati una delle figure più significative della nostra poesia”
“La malattia ci ha sottratto Federico Tavan, una delle figure più significative della nostra poesia, un uomo a cui ero molto legato e che incarnava per me la rara anima della poesia: la leggerezza e la sua profondità. Non viene a mancare un poeta, ma una voce che riusciva a porci davanti all’incanto della vita”.
Con queste parole il vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello, ha commentato la notizia della scomparsa dell’artista. “Ricordo che mentre ero sindaco di Pordenone – ha detto ancora Bolzonello – in Consiglio comunale abbiamo ospitato il dibattito sulla mozione a favore della legge Bacchelli per Federico Tavan. In quell’occasione si erano ricordate le parole del poeta Amedeo Giacomini, che definiva Federico Tavan il poeta più eccentricamente vitale. Un personaggio omologo alla sua poesia che anarchicamente ci regalava versi”.
“Voglio rimanere fedele al suo essere e pertanto mi limito solo a manifestare la nostra vicinanza con una sua poesia”, ha concluso il vicepresidente: “Poteva capitare anche a te/ di nascere in un pentolone/ tra rospi e intrugli/ di streghe senza processo/ e il dolore grande di una madre./ Io mi sono trovato a passare/ da quelle parti”.
Il cordoglio del presidente Iacop
La prematura scomparsa del poeta Federico Tavan priva il Friuli Venezia Giulia di un cantore della poesia in friulano – il suo friulano di Andreis – nella quale ha saputo travasare la ricchezza della sua vita interiore, l’esperienza della malattia e di una esistenza precaria, la profonda umanità, sofferente, eccentrica, vitale.
Così il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop esprime il cordoglio dell’Assemblea e personale per la morte del poeta valcellinese, ricordando che per la sua arte era apprezzato da letterati illustri, da Claudio Magris a Carlo Ginsburg, fino a Mauro Corona che lo affianca a Pasolini: testimonianze che ci confermano – sottolinea Iacop – quanto la sua eredità poetica e umana meritino di essere valorizzate.
Il cordoglio del sindaco Honsell
“Una scomparsa che colpisce il mondo della letteratura italiana e in particolar modo di quella friulana. Auspichiamo ora che la sua opera possa continuare ad essere valorizzata perché la sua era un’autentica voce del popolo, la voce di un uomo che ha saputo trasformare una tragedia personale in una risorsa per l’intera collettività”.
Così il sindaco di Udine, Furio Honsell, nell’apprendere la scomparsa del poeta Federico Tavan. “La città di Udine – conclude Honsell – aveva già espresso il suo sostegno nei confronti di questo straordinario poeta sostenendo la proposta di conferirgli l’indennità prevista dalla legge Bacchelli. Ora il nostro impegno sarà quello di continuare a far vivere e a promuovere la sua poesia”.
Ad esprimere il proprio rammarico anche l’assessore comunale alla Cultura, Federico Pirone. “Se n’è andato un poeta autentico – dichiara –, un artista originale e pregnante, un intellettuale che ha sempre cercato di comprendere la complessità del nostro mondo per cambiarlo, senza mai perdere il gusto della ironia e della autoironia. Per questo motivo – conclude – esprimo il mio personale cordoglio e quello di tutta l’amministrazione comunale per la scomparsa di un grande uomo”.