La 36esima edizione della Festa dei Fiori promossa dall’associazione Onlus Lignano in Fiore torna nella storia location di Parco Hamingway, dopo due anni di eventi virtuali, con un calendario di appuntamenti dal 23 aprile al 1 maggio, all’insegna della solidarietà e della riflessione comunitaria, con un’anticipazione davvero speciale, in programma per venerdì 1 aprile alle ore 20.45 per presentare al CineCity, con ospite lo scrittore Alberto Pellai l’anteprima nazionale del suo romanzo “La vita accade. Una storia che fa luce sulle emozioni maschili”, appena pubblicato da Mondadori. Medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva e ricercatore al Dipartimento di scienze bio-mediche dell’Università di Milano, Alberto Pellai è autore di numerosissimi best-seller di parenting e psicologia per genitori, educatori e di libri per ragazzi, tradotti in molte lingue. Nel suo ultimo lavoro, Coniugando la competenza di psicoterapeuta a una scrittura smagliante ed evocativa giocata su molteplici registri espressivi, l’autore affronta il tema della paternità: quell’attimo senza tempo in cui la venuta al mondo di un figlio costringe un uomo a confrontarsi con i grumi di dolore pietrificati della propria esistenza e con le ferite non rimarginate di un’infanzia fatta di amore negato, o di amore sbagliato.
«L’aver scelto Lignano come luogo d’esordio di un lungo tour che porterà il libro, già oggetto di generalizzati apprezzamenti, nei maggiori centri italiani – afferma Donatella Pasquin, presidente di Lignano in fiore – dà una rinnovata carica di entusiasmo per la ripartenza della manifestazione ed è un esplicito riconoscimento dell’impegno di volontariato culturale e sociale della nostra associazione e del proficuo lavoro svolto dal Forum Educazione del Comune di Lignano Sabbiadoro, che insieme a noi ha promosso questo importante evento».
Siamo la storia da cui veniamo e la storia verso cui ci muoviamo. Siamo semi gettati nella terra della vita. Chi ci ha messo in quella terra? Chi si è preso cura della nostra crescita? Qual è il momento in cui la cura che gli altri ci offrono deve essere sostituita dalla cura che noi sappiamo offrire a noi stessi ? Queste le domande alle quali cerca di rispondere il libro quando, nello spazio dilatato della notte che porta alla nascita del figlio, si aprono tutte le finestre sulla storia della vita del protagonista, come in un lunghissimo flashback che, pagina dopo pagina, compone il puzzle di un uomo incapace di «entrare nel futuro perché veniva sempre rincorso dal passato». Un uomo segnato da laceranti ferite interiori, apparentemente rimosse e nascoste sotto la vernice lucente del successo e dell’affermazione professionale e sociale. Di certo Paolo, il protagonista, non si sarebbe scelto i genitori che ha avuto. Se li è trovati e ha dovuto affrontare, quando ancora era bambino, vicende molto più grandi di lui. Il romanzo restituisce voce e parola ai tantissimi bambini costretti ad attraversare l’incomprensibile e a “tenersi insieme” per non disintegrarsi nella paura.
La figura del protagonista è la metafora di tanti nuovi padri che stanno producendo una trasformazione rispetto all’analfabetismo emotivo che connota il percorso umano di molti maschi: maschi che non possono permettersi la tristezza, né la paura e quando si trovano in difficoltà non sanno chiedere aiuto, ma si trovano intrappolati in dinamiche che esplodono in violenza, perché la rabbia è l’unica emozione codificata nel lignaggio maschile.
Il libro racconta un tentativo di trasformazione della cultura di genere: si fa strada una consapevolezza maggiore di cosa significhi rimanere connessi e disponibili emotivamente nei confronti dei propri figli. Lezione che forse i maschi vanno imparando, anche grazie a una genitorialità più intimamente condivisa, proprio dalle donne, nelle quali sembra meglio abitare da sempre l’innata «perfezione di un ingegnere della vita».
L’incontro si svolgerà secondo le normative vigenti alla data dell’evento, con INGRESSO GRATUITO. Iscrizioni online al link: https://t.ly/bLXz