All’interno di Conoscenza in festa, trova spazio anche l’arte, grazie all’iniziativa ‘Via della Narrazione’, coordinata dal professor Francesco Varanini ( http://www.conoscenzainfesta.eu/2016-sezioni/2016-buskers ). Due gli eventi in programma sabato 2 luglio, ovvero ‘Frammenti’ e ‘Crak’.
Frammenti, Via della Narrazione (Via Cavour), dalle 9 alle 19. Artisti provenienti da luoghi diversi del Friuli lavorano in via della Narrazione ognuno ad una propria opera che prende spunto dal concetto di terremoto. Terremoto come rottura della continuità, come cambiamento, come rinascita. Le opere sono personali, ma hanno vincoli di formato. Cosicché mantengono la loro autonomia e la loro individualità, ma possono essere intese come moduli di un’opera collettiva – similmente a come le singole voci narranti del progetto Taramot costituiscono un unico testo, un coro.
Crack, via Cavour, dalle 9 alle 19. Crack è una crepa che si espande lungo via Cavour e piazzetta Lionello, collegandosi alle opere della collezione Friam presenti in nel museo di Casa Cavazzini, viene lasciata a disposizione di chiunque voglia lasciargli un segno. Offriamo lo spazio affinché venga contaminato.
IL TEMA. La ricostruzione del Friuli è un esempio di come un popolo, caratterizzato da una forte identità, ha avuto la forza e la determinazione nel ricostruire quanto distrutto da un evento naturale. Dopo il terremoto del 1976 la ricostruzione avvenne rapidamente perché nel DNA del friulano esistevano già le basi culturali per riconoscere quello che si doveva compiere: ricostruire la casa, la fabbrica, le chiese, i paesi. Esisteva una “coscienza collettiva” che ha permesso la ricostruzione.
Nel 2016 abbiamo un altro “terremoto”, ma questa volta è un “terremoto” economico e sociale. Avremo la forza di ricostruire un modello con la stessa forza e determinazione, e quale modello? Oggi i friulani hanno una “coscienza collettiva” per “ricostruire” dopo il “terremoto” economico e sociale di questi anni? A nostro avviso questa “coscienza collettiva” esiste, ma nel 1976 sapevamo cosa fare ora no!
E’ nostra intenzione confrontarci su questo tema con un gruppo di artisti dei comuni che furono sinistrati a seguito degli eventi sismici del 1976.
Gli artisti con la loro sensibilità possono cogliere degli aspetti che altre componenti della società non sanno percepire. Sarà la sensibilità dell’arte a fornirci argomenti per nuove riflessioni.
Durante la giornata verrà prodotta dai singoli artisti la loro opera che verrà esposta in serata alle ore 19 di fronte al comune di Udine in piazzetta Lionello.
L’insieme darà origine a un’opera collettiva artistica. Un segno d’arte che andrà a collegarsi simbolicamente alle opere della collezione FRIAM esposta a casa cavazzini al 3°piano ( http://www.udinecultura.it/opencms/opencms/release/ComuneUdine/cittavicina/cultura/it/musei/Cavazzini/collezioni/ ). Dopo tre giorni l’opera verrà smembrata in 32 segmenti e restituita ai comuni più colpiti.