Sono già decine gli elaborati, sia in friulano che in italiano, provenienti non solo dal territorio, ma anche da altre regioni italiane e dall’estero, inviati per il concorso letterario dedicato a Giacomo Bonutti, meglio noto nella cultura popolare friulana come Jacum dai Zeis.
Dopo il grande successo della pubblicazione dei racconti raccolti da Angelo Covassi, un libro in allegato al nostro settimanale, il progetto Jacum 100 partito nel centenario dalla morte di Bonutti è entrato nella fase finale del concorso letterario dedicato a racconti brevi umoristici, sull’esempio di quelli che vedevano protagonista il provocatorio artigiano-commerciante di fine ‘800. Promosso dal settimanale Il Friuli, Società Filologica Friulana e Università di Udine, con la collaborazione dell’Arlef, il patrocinio della Presidenza del Consiglio della Regione Fvg, dei Comuni di Codroipo, Pocenia e Talmassons, dell’Ente Friuli nel Mondo e del Comitato Unpli Fvg e il sostegno di Confartigianato Udine, Confcommercio Udine e Banca Ter, il concorso è dedicato a racconti brevi umoristici.
C’è tempo fino al 15 aprile per inviare gli elaborati, al massimo 3.200 battute spazi inclusi, in lingua friulana e lingua italiana (regolamento sul sito www.ilfriuli.it).
“L’Università di Udine e la Filologica hanno accolto con pieno favore la proposta del settimanale Il Friuli, e in particolare di Rossano Cattivello, di indire un concorso letterario dedicato alla memoria di Giacomo Bonutti, meglio noto come Jacum dai Zeis, nel centenario della sua morte – è il commento di Matteo Venier, coordinatore del concorso – Con soddisfazione, apprendono di una partecipazione all’iniziativa superiore alle attese, considerato il numero cospicuo di elaborati pervenuti. Ciò rende merito a un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella nostra cultura popolare, e riprova come i valori della sua esistenza – intelligenza, schiettezza, umorismo e inventiva –, anche in un mondo tanto diverso e tanto complicato, sono tuttavia avvertiti come necessari e attuali: oggi forse ancor più di ieri”.