Una narrazione generata dalla ricerca introspettiva nel passato che porta al riconoscimento di valori arcaici acquisiti in famiglia, con gli amici, nella collettività, vissuti e riproposti attraverso la rilettura di segni e particolari grafici di un tempo che sembrava lontano, ma che abbiamo riscoperto nella drammatica e cruda quotidianità.
E’ questa la narrazione con cui il Comune di Cividale del Friuli vuole commemorare il Giorno del Ricordo tramite “Radici, dalle foibe all’esodo, una umana testimonianza. Opere di Nino e Michele Gortan” che sarà allestita nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti dall’11 febbraio al 12 marzo (inaugurazione il 10 febbraio alle 18).
“E’ doveroso rileggere il passato; farlo attraverso la drammatica testimonianza della rappresentazione artistica di Nino e Michele rappresenta un progetto culturale di profondo significato”, dichiarano il vice sindaco Roberto Novelli e la consigliera delegata alla Cultura Angela Zappulla che hanno seguito in prima persona il percorso che porterà all’apertura della mostra.
Fortemente voluta dalla Giunta cividalese, la mostra desidera rendere omaggio al patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia, a un pezzo di storia spiegata in modo intimo e con una grande sensibilità dalle opere d’arte di un padre e di un figlio, nell’omaggio di Michele a Nino, genitore, avo, maestro.
Lo stesso amore per la vita che Papa Giovanni Paolo II nel 1984 rilevò benedicendo i mosaici dei Patroni della terra giuliano-dalmata che gli vennero presentati dall’autore dei pannelli Nino Gortan e da Rino Pastorutti, direttore della Scuola mosaicisti di Spilimbergo che realizzò i mosaici.