Ritornano in azione a Cividale del Friuli i Classici Contro sotto la direzione del Liceo Classico annesso al Convitto Nazionale “Paolo Diacono” in collaborazione con l’Università di Udine e l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Al Salone della società operaia di mutuo soccorso e istruzione (Piazza Giulio Cesare Foro 14, Cividale del Friuli), venerdì 9 febbraio, alle ore 17.30, si presentano i due libri «Teatri di Guerra. Da Omero agli ultimi giorni dell’umanità» (a cura di A. Bonandini, E. Fabbro, F. Pontani) e «Uomini contro. Tra l’Iliade e la Grande Guerra» (a cura di A. Camerotto, M. Fucecchi, G. Ieranò), che contengono 42 interventi tra i classici, la guerra e la Grande Guerra, lontano dalle rievocazioni, dalle commemorazioni e dalle fanfare. Sono il frutto del progetto Teatri di guerra, ideato da Alberto Camerotto e Filippomaria Pontani, che aveva percorso, si può ben dire ‘controcorrente’, tutta la linea del fronte del primo conflitto mondiale, mettendo a confronto il pensiero antico e la guerra moderna. Dopo un prologo a Venezia per la “tregua di Natale”, ventiquattro azioni, come i canti di un’Iliade, hanno toccato 19 città, partendo dal Teatro Verdi di Trieste fino al Castello del Buonconsiglio di Trento, con il Teatro Olimpico di Vicenza luogo ideale per i classici greci e romani. Il progetto ha coinvolto le Università di Venezia, di Udine, e di Trento. E insieme hanno partecipato 29 Licei classici delle tre regioni del nordest, come grande condivisione collettiva dei giovani.
La provocazione del pensiero è stata forte ed ora nei libri offre un contributo critico per costruire una coscienza europea nuova attorno alla guerra, proprio perché tra Omero e Tucidide sono in gioco tremila anni di riflessioni utili. Anzi, come scopriremo, stravolgenti, per cercare di farci intuire qualche verità che non ci aspettiamo. Basta guardare le immagini delle copertine, che esprimono l’orrore e la sofferenza del sangue, delle esplosioni e degli uomini dilaniati che diventano macchie d’inchiostro e punti di domanda.
Nella serata introdurranno e coordineranno gli interventi Paola Panont, Sandro Colussa (Liceo Paolo Diacono Cividale del Friuli), mentre Alessio Sokol, del Liceo Dante Alighieri di Gorizia, spiegherà il significato del progetto e di questi libri che mettono in gioco i classici per spiegare la violenza della Grande Guerra in Europa.
A richiamare gli eventi e le sofferenze della Grande Guerra la storica Giulia Sattolo parlerà dell’occupazione austro-ungarica a Cividale del Friuli.
La rotta di Caporetto apre le porte al nemico del territorio friulano. Cividale del Friuli, il 27 ottobre 1917 alle ore 15:45 vede entrare i primi soldati germanici e allo stesso momento scoppia la mina che fa brillare il Ponte del Diavolo: inizia l’annus horribilis che terminerà il 4 novembre 1918. Il conflitto coinvolge maggiormente la popolazione sconvolgendola, derubandola ed impartendo violenze di ogni genere, provocando miseria, fame e dolore. La guerra ha invaso gli spazi sociali e politici.
Allora, a evidenziare il dramma della guerra e a demistificare le celebrazioni e i discorsi ufficiali, intervengono tra gli autori e curatori dei due volumi Elena Fabbro (Università di Udine), con le invenzioni fantastiche della commedia di Aristofane contro la guerra, e Marco Fucecchi (Università di Udine) con le riflessioni che ci vengono da Virgilio, dall’Eneide e da tutta la poesia epica greca e latina sugli effetti della guerra, la cui violenza si scatena soprattutto contro i civili inermi. A loro tocca pagare il prezzo più terribile.
All’azione partecipano sulla scena con letture e musiche i giovani del Liceo Paolo Diacono di Cividale del Friuli.