Nel 2017 è stato il termine più utilizzato, anche da quelli che, forse, hanno contribuito a crearle. Le ‘fake news’, quelle che una volta si chiamavano solo bufale, o al massimo balle, sono diventate un fenomeno che, grazie soprattutto alla rete, ha esteso il concetto di disinformazione e manipolazione della verità verso vette mai raggiunte prima. Ma è tutto vero o, anche in questo caso, il peso delle fake news non è forte come si crede?
Per cercare di analizzare questo fenomeno contemporaneo – sovrastimato o no, a sua volta ‘esagerazione’ o meno – è nato a Udine il ‘Fake News Festival’, il primo appuntamento in Italia interamente dedicato alla nascita e diffusione delle false notizie, o presunte tali. Oltre 50 esperti locali e nazionali hanno accolto l’invito di un gruppo di giovani giuristi dell’associazione Elsa Udine (The european law students’ association) ad animare un ricco programma di eventi.
Dal 3 al 6 maggio, i locali dell’Università udinese, le librerie cittadine, gli spazi del Comune e diversi caffè del centro storico ospiteranno incontri per trattare il fenomeno delle ‘bufale’ nel campo del diritto, dell’ambiente, del calcio, ma anche in quello medico, economico, giornalistico e politico. Per approfondire i vari ambiti, nomi quali l’ex ministro all’integrazione Cécile Kyenge; i giornalisti Andrew Spannaus, Stefano Mentana e Andrea Romoli; il divulgatore scientifico di Superquark, Massimo Polidoro; il giornalista ‘combattente’ Claudio Locatelli; il ‘Masterchef’ Federico Francesco Ferrero…
Tra le presenze, quella di Gabriela Jacomella, fondatrice della associazione Factcheckers: ossia, i ‘cacciatori’ di bufale secondo quella che dovrebbe essere la prima e unica regola del buon giornalismo, l’attendibilità delle fonti, sempre più annacquata nell’oceano della rete web. In più, l’altra faccia della medaglia, ossia la redazione di Lercio, l’irriverente sito italiano che crea ‘false notizie’ ad hoc, immediatamente identificabili, creando un corto circuito immediato tra realtà e finzione, a suon di risate. Tra gli altri ospiti, il ‘debunker’ David Puente (ossia, il ‘cacciatore’ di bufale, truffe e disinformazione online) e l’udinese Max Andreeta, diventato uno degli autori delle Iene.
Il programma, che si inaugura giovedì 3 al teatro San Giorgio con la testimonianza di Claudio Locatelli, che racconterà i suoi sette mesi in prima linea a Raqqa negli scontri contro lo Stato Islamico, prevede anche workshop, presentazioni di libri, proiezioni di cortometraggi (come ‘David Troll’, sulle bufale ‘2.0’) e focus su specifici argomenti, oltre all’anteprima ‘Aspettando Fake News Festival’ lunedì 30 a Lignano, al parco Hemingway.