Non è una memoria dei suoi dieci mesi da presidente del Consiglio, né un espediente per cercare immediate rivincite personali, ma una riflessione proiettata al futuro che, anche passando attraverso quell’esperienza, si sofferma su un’idea di comunità molto distante, per contenuti e stile, dall’attuale conformismo. Si intitola ‘Andare insieme, andare lontano’ il libro di Enrico Letta, il predecessore di Renzi a Palazzo Chigi, che sarà presentato alla presenza dell’autore – di nuovo in pubblico dopo un anno di silenzio – venerdì 22, nella Sala Bar Caffè Municipio di Corso Vittorio Emanuele a Pordenone.
Anticipato come “una serie di riflessioni sull’Italia e sul Pd”, il volume spiega la politica secondo Letta: diversa da un modello come quello del serial televisivo House of Cards, fatta di intrighi e spregio della parola, che dal pensiero di Machiavelli sembra mutuare solo l’inno al “fine che giustifica i mezzi” e non i consigli alla ragionevolezza e alla temperanza nell’azione di governo. Per Letta non esiste un solo momento positivo della nostra storia unitaria che non sia stato figlio di un progetto condiviso: nessuno, secondo l’ex Premier, può riuscire ad affrontare impegni di questa portata da solo, con la logica dell’esclusione, con la ricerca strumentale del nemico, con la delega in bianco.
E oggi più che mai l’Italia, per sfruttare al meglio le condizioni esterne positive createsi nel 2015, grazie in particolare all’azione svolta dalla Banca centrale europea di Mario Draghi, deve coinvolgere le migliori energie di cui dispone in un grande sforzo collettivo. Per favorire una ripresa attesa ormai da troppo tempo e, soprattutto, per alleviare le ferite ancora aperte della crisi e aggredire il più grave dei mali della società italiana: la mancanza di lavoro, specie per i giovani.