Anche l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ha lanciato un progetto legato ai 700 anni dalla scomparsa di Dante Alighieri. In un’epoca in cui era ancora prematuro parlare di stato e nazione, il Poeta aveva le idee chiare su quali fossero i confini territoriali e culturali d’Italia. Un’Italia concepita come una regione in cui si parlava una medesima lingua, concepita nella Divina Commedia “com’a Pola presso del Carnaro, ch’Italia chiude e suoi termini bagna”, con riferimento alla necropoli romana che ebbe quasi sicuramente modo di vedere durante un soggiorno istriano.
Nel periodo risorgimentale, Dante diventò icona nazionale e, nelle terre ancora irredente al termine delle Guerre d’indipendenza, statue, busti, riferimenti toponomastici e iniziative culturali in suo onore si sarebbero riscontrati a Trento, Pola, Trieste, Zara e Fiume. Questa passione avrebbe raggiunto l’apice nel viaggio patriottico compiuto a Ravenna nel 1908 da centinaia di giuliani, fiumani e dalmati per recare omaggio alla tomba di Dante. Senza dimenticare la Società Dante Alighieri, sorta a Roma nel 1889, e il suo ruolo nel sostenere la salvaguardia e promozione della lingua e cultura italiana nelle province ancora asburgiche.
Il progetto Dante Adriaticus trae nome da un’incisione che Adolfo De Carolis realizzò per celebrare nel 1920 Gabriele d’Annunzio e la città di Fiume, al centro di un travagliato percorso di riunificazione all’Italia. L’iniziativa è stata ideata, programmata e coordinata dal Comitato provinciale di Roma dell’Anvgd per ricordare che, al di fuori degli odierni confini, l’italianità autoctona dell’Adriatico orientale è da salvaguardare e ricostruire.
Il progetto sarà articolato in diverse attività che si svolgeranno in tre poli – Roma, Verona, Pola – con momenti di studio e approfondimento in convegni multidisciplinari, itinerari tematici, performance poetico-musicali e approfondimenti. La prima giornata di studi avverrà in teleconferenza lunedì 12 dalla Casa del Ricordo di Roma con l’intervento di studiosi, accademici, giornalisti, enti teatrali, attrici, allievi teatrali e Società Dante Alighieri delle due sponde adriatiche.