‘Omaggio a Federico Righi’ a Gradisca d’Isonzo, dove sabato 3 è previsto il vernissage della mostra omonima, dedicata all’artista raramente studiato e ricordato, che aveva però partecipato a tre Biennali veneziane, a diverse Quadriennali romane ed esposto in situazioni da Milano a New York.
Animatore di circoli artistici, critico d’arte, membro del Comitato direttivo del Museo Revoltella di Trieste, Federico Righi era nato nel 1908 ed è scomparso nel 1986 a Saciletto di Ruda, dove aveva scelto di vivere e aveva istituito nel 1970 il Centro internazionale di grafica.
‘Il nido del picchio’ è il titolo di un’opera donata dall’artista alla Galleria Spazzapan in occasione della sua inaugurazione nel 1977, che appartiene all’ultima stagione di Righi, iniziata nei primi anni Settanta quando, lasciata Roma perché divenuta troppo caotica, il maestro approda nell’oasi della frazione di Ruda dove, nella splendida villa Antonini Belgrado, sviluppa il progetto di una nuova istituzione dedicata alla cultura grafica contemporanea.
Per Righi, Saciletto rappresenta anche il ritorno a una natura a lungo vagheggiata, dove la maschera della figura umana viene sostituita dalla più sincera e genuina indole degli animali: protagonisti di questa nuova stagione sono i barbagianni e le civette con i grandi occhi spalancati nella notte, i gabbiani con l’arabesco delle ali spiegate verso la laguna, i picchi che tornano al nido.
Sin dagli anni ‘50, a Roma in qualità di incisore aveva collaborato con le maggiori case produttrici di grafica d’arte contemporanea. In Friuli si era circondato di personalità di spicco come Marcello Mascherini ed Emilio Vedova.
L’inaugurazione della mostra è prevista alle 18.30 alla 18.30 Galleria d’arte La Fortezza e alle 19 alla Galleria regionale d’arte contemporanea ‘Luigi Spazzapan’.