Nel 2015 ha vinto il premio ‘Tourism For Tomorrow’ e, per tutto il 2016, Lubiana è stata scelta come ‘Capitale verde d’Europa’, grazie alle sue politiche all’avanguardia in materia di pianificazione territoriale intelligente e sostenibilità ambientale.
Il riconoscimento ha reso la vicina capitale sede di numerose iniziative culturali: il principale progetto dell’anno inaugura proprio martedì 31 al Museo e alle Gallerie di Lubiana ed è la grande mostra ‘Genesi’ del famoso fotografo internazionale Sebastião Salgado.
Curata e progettata da Lélia Wanick Salgado, la mostra è il risultato del pluriennale lavoro del fotografo nato in Brasile e residente in Francia, e raccoglie 245 spettacolari fotografie in bianco e nero di flora, fauna, paesaggi terrestri e marini e di popoli indigeni, con l’obiettivo di attirare l’attenzione sugli urgenti problemi ambientali e sui cambiamenti climatici.
‘Genesi’ è il terzo lavoro di grandi dimensioni di Salgado e può essere visto come una risposta alle serie precedenti ‘Lavoratori’ (1993) e ‘Migrazioni’ (2000), che avevano esplorato le popolazioni sfollate e le durissime condizioni di lavoro sopportate da uomini e donne in tutto il mondo.
In ‘Genesi’, Salgado ha deciso di spostare la sua attenzione dalle persone per concentrarsi sulla bellezza primordiale della terra e di coloro che vivono in armonia con essa, partendo dal dato oggettivo che il 46% della massa terrestre è intatta come nel giorno della creazione ed è rimasta quasi immutata nel corso della storia.
Per otto anni, Sebastião Salgado ha compiuto 32 viaggi viaggiando su piccoli aerei a elica, a piedi, in barca in un kayak pieghevole e su un pallone frenato. Ha viaggiato in zone dal clima estremo su terreni accidentati, molto lontano dalla civiltà e durante i suoi viaggi in giro per il globo ha documentato i paesaggi artici e desertici, le foreste pluviali, gli animali terrestri e marini e le comunità che ancora vivono secondo tradizioni ancestrali.
La mostra si divide in cinque regioni geografiche e le immagini formano uno stupefacente mosaico della natura nella sua grandezza incontaminata. Un omaggio a un pianeta fragile che, secondo il fotografo (e non soltanto lui), noi tutti dobbiamo proteggere.
Viste le dimensioni della mostra, che non ha precedenti se confrontata con le altre esposizioni fotografiche presentate finora in Slovenia, i responsabili del progetto hanno deciso di presentarla in due sedi, restando sempre fedeli al concetto sperimentato – e premiato – di “sviluppo sostenibile”.