Sabato 21 agosto, alle ore 18.00, a Palazzo Frisacco a Tolmezzo, inaugura la mostra Riccardo Toffoletti fotografo I PAESI | LE COSE. Organizzata da CCFC – Circolo Culturale Fotografico Carnico, Città di Tolmezzo, Comitato Tina Modotti e Centro studi Nediža con il sostegno della Fondazione Friuli, sarà visitabile dal 22 agosto al 17 ottobre 2021 (orario: da mercoledì a lunedì 10.00_12.30 – 15.30_19.00; dal 1° ottobre: da lunedì a sabato 10.30_12.30 – 15.00_17.30; domenica 14.00_18.00; chiuso il martedì).
La mostra intende rendere omaggio, a dieci anni dalla scomparsa, alla figura e all’opera fotografica di Riccardo Toffoletti, al suo modo acuto e carico di umanità di cogliere e interpretare la vita e le tracce della storia. Si compone di due importanti lavori, compiuti a distanza di trent’anni.
Il primo è il celebre reportage realizzato tra il 1967 e il 1968 nelle Valli del Natisone: una dura, profonda ed efficace denuncia fatta di immagini e dialoghi con gli abitanti. Trasformato in mostra, divenuto documento provocatorio contro la politica regionale in quell’area di confine, il reportage all’epoca divenne un caso e fece discutere.
Adottando gli stilemi del Neorealismo, descritti nel manifesto del 1955 dal “Gruppo friulano per una nuova fotografia”, che proponeva immagini asciutte, dirette al nome delle cose, Toffoletti documentò le condizioni di arretratezza e degrado in cui versava la comunità delle Valli del Natisone, gravata da pesanti servitù militari dovute alla prossimità con la Jugoslavia, e caratterizzata da un forte spopolamento conseguente alla massiccia emigrazione.
Le fotografie delle Valli di Toffoletti, analogamente ad altre riguardanti la montagna friulana – ricordiamo le indagini nelle Prealpi del Friuli occidentale di Italo Zannier, e in Carnia, con uno sguardo rivolto all’architettura, di Giovanni Edoardo Nogaro – invitano ancora ad una riflessione attenta perché, nonostante il mezzo secolo trascorso, denunciano alcuni aspetti critici ancora irrisolti, comuni a tutte le aree interne e disagiate d’Italia.
Nel 1999, come atto di amicizia per Ettore Guatelli, maestro e rivoluzionario inventore di un modo nuovo di concepire l’idea stessa di museo, Toffoletti realizzò la serie di fotografie poi composta nella mostra e nella pubblicazione Vita delle cose, del 2004.
In queste immagini vediamo Ettore e il suo straordinario museo, allestito nel Podere Bellafoglia di Ozzano Taro (Parma) con gli oggetti raccolti nell’arco di una vita, manufatti poveri, comuni, logorati dall’uso, modificati e adattati alle esigenze quotidiane dall’inesausta ingegnosità di chi li doveva utilizzare. Sono esempio della cultura materiale di un’epoca in cui l’inventiva doveva sopperire alla miseria, ma proiettati dalla lucida visionarietà di Ettore in un arco teso «dall’estremo ieri all’estremo domani».
I paesi, le cose – e soprattutto la vita delle persone – all’estremo lembo orientale del Friuli come alle prime propaggini della Val di Taro, in Emilia, sono accomunati nello sguardo di Toffoletti dallo stesso pensiero, dalla stessa attenzione per “il mondo dei vinti”, dalla stessa tensione etica e politica per un mondo più giusto.