IoDeposito Ong torna a riunire artisti italiani e internazionali in una riflessione congiunta e sfaccettata sulla memoria collettiva della guerra, inaugurando sabato 1 aprile alle 18 la mostra ‘Embodied Memory’ nell’Esedra di Levante di Villa Manin.
Questa nuova esperienza artistica, organizzata in co-produzione con Erpac e in collaborazione con la Regione e con il patrocino dell’Unesco, sarà fruibile gratuitamente fino al 30 aprile, dal martedì al sabato, con orario 10-19. Ad impreziosire il vernissage del primo aprile uno special talk con alcuni artisti selezionati per l’occasione, che darà modo al pubblico di approfondire le pratiche artistiche site-specific in rapporto alla memoria di guerra.
In sintonia con uno degli approcci distintivi del B#Side War Festival, ‘Embodied Memory’ si focalizza non solo sulla memoria del conflitto ma, nello specifico, sull’esperienza umana della Grande Guerra, rappresentando idealmente il processo di smaterializzazione della memoria attraverso tre principali raggruppamenti concettuali.
In una dinamica riflessione sulla coscienza storica nel proprio rapporto con il tempo, le diverse chiavi di lettura veicolate dalle opere riescono così a raccontare il dramma di chi, quegli anni, li ha fronteggiati sulla propria pelle. In questo modo, gli artisti parlano direttamente all’interiorità dello spettatore, trasmettendo la memoria tragica e vibrante degli eventi anche dopo la morte di quei soldati, di quelle famiglie, di quegli esseri umani che della guerra sono stati i diretti protagonisti.
In una Villa Manin virtualmente tripartita, la prima sezione offre una memoria che emerge come riposta negli elementi naturali. Nel secondo blocco concettuale, l’oggetto bellico viene invece rivisitato in virtù della sua dimensione materica, distanziandolo dall’idolatria retorica per avvicinarlo, intimamente, alla propria reale essenza profondamente umana. Tale prospettiva materica va assottigliandosi fino a quasi sfumare, poi, nella sezione finale della mostra, dove il visitatore è accompagnato attraverso opere leggere, che declinano la memoria nella dimensione impalpabile della scrittura.
In occasione della mostra e nell’ambito del progetto ‘Residenze 2017’, Villa Manin aprirà le proprie stanze agli artisti: dal 27 marzo all’1 aprile, gli artisti selezionati Ting Bao (Cina), Ana Mrovlje (Slovenia) e Nathalie Vanheule (Belgio) saranno protagonisti di un’esperienza unica nel suo genere, una permanenza sul territorio che ha come scopo la creazione di opere e progetti ispirati alla storia locale e alla memoria del luogo, entrambi incarnati dalle architetture e dall’atmosfera del parco della Villa.