Presentazione al pubblico giovedì 1 alle 17.30, a Udine a Casa Cavazzini, per il libro ‘Inventarium’, che documenta il progetto dell’artista Giovanni Gaggia correlato alla strage di Ustica del 1980.
‘Inventarium’ è una meditazione sul senso di memoria viva in cui il dolore si affranca dalla contingenza della tragica fatalità e trasfigura nei sentimenti di vita, di resistenza, di resilienza. Il progetto è nato nel 2010 nella mente dell’artista marchigiano Gaggia, ma è maturato nel tempo ed è stato portato a compimento nel 2015.
“Inventarium come inventario – scrive la curatrice Serena Ribaudo – ovvero lista, elenco. Inventarium come storia di parole e di cose, parole come cose. Prove, testimonianze. Trovate, enumerate, registrate. Sommerse e salvate, archiviate”.
È dalle pagine del Libro della Memoria che Giovanni Gaggia, la cui ricerca artistica si dispiega in una molteplicità di espressioni, parte per la strutturazione di questa sua “grammatica della memoria”, generando connessioni di persone, cose, pensieri: “Le cose, testimonianze della vita delle persone. Gli oggetti sono tracce. Segni di una presenza. Impronte”.
Nello stesso clima di sospensione si è inserita la performance di Gaggia, che ha iniziato il suo evento poietico e performativo a Palermo per completarlo simbolicamente a Bologna, città da cui è partito il volo della morte: nella Gallleriapiù è stata portata a termine “l’incompiuta” nel giorno del 35° anniversario della Strage.
Il libro – che a Udine sarà presentato da Serena Ribaudo, storico dell’arte, e Daniele Capra, curatore d’arte contemporanea, moderati da Anna Dazzan, si pregia di una raccolta di versi inediti di Davide Quadrio: “Canti, poesie, o meglio nenie, che fanno parte di un esercizio terapeutico che mi ha accompagnato – scrive l’autore – In volo, seduto tra sconosciuti in una bolla spazio-temporale, i pensieri si solidificano e decadono in frammenti-parole”.
Inventarium si avvale inoltre di un testo di Daria Bonfietti, Presidente dell’Associazione parenti delle vittime della Strage di Ustica, da sempre vicina al progetto, e della testimonianza di Fortuna Piricò vedova Davì.