I partner europei del progetto “Rush – Re and Up Skilling Horizons” capitanato dal Convitto ‘Paolo Diacono’ di Cividale del Friuli, hanno presentato in forma digitale gli esiti e il futuro dell’iniziativa. Chi è il docente plurilingue? Come svolge la sua didattica nella scuola? Da queste domande è nato RUSH – finanziato dell’EU nell’ambito delle iniziative Erasmus + e incentrato sull’utilizzo della didattica plurilingue in contesti plurilingue.
Il percorso progettuale è partito tre anni fa da Cividale, con il Convitto Paolo Diacono, l’ARLeF e il Comune di Cividale, per poi coinvolgere alcuni partner europei con presenza sul territorio di lingue minoritarie riconosciute, come la Galizia in Spagna e la realtà di Rovigno in Croazia. È stata attivata la prima classe plurilingue con alunni della scuola primaria e secondaria di I grado galiziani, italiani e croati, che insieme sono stati i protagonisti di una attività di ricerca-azione rivelatasi molto significativa per le finalità di Rush. Lo scambio e il confronto tra diverse regioni si è rivelato il punto di partenza fondamentale per raggiungere l’obiettivo di qualificare e riqualificare la funzione del docente in chiave plurilingue.
Protagonisti della presentazione digitale – tuttora visibile sulla pagina Facebook del Convitto – sono stati: Alberta Pettoello in qualità di rettore del Convitto Paolo Diacono, Patrizia Pavatti (ex rettore CNPD e attualmente direttore del Servizio interventi per il diritto allo studio per l’Agenzia Regionale per il Diritto allo Studio – ARDiS) per l’idea progettuale e il coordinamento, William Cisilino, direttore ARLeF, Noemí Álvarez Villa, referente della Consellerìa de Cultura, Educacìon e Universidade, Galizia, Victoriano Costas Suárez, preside di IES Salvaterra de M., Galizia e Marina Ferro Damuggia, docente della scuola SEI Benussi di Rovigno, Croazia.
La Dirigente Scolastica del Cnpd e tutti i partner sono stati concordi nell’esprimere l’elevato valore formativo del progetto, anche nell’ottica di un arricchimento culturale, e nel riconoscere l’importanza di proseguire in questo percorso progettuale che, per quanto molto lungo, ha già creato le basi per l’integrazione di contenuti e lingue all’interno degli apprendimenti e curricoli scolastici.