Trieste, si sa, è città di cultura e ogni anno il contenitore del Trieste Film Festival che sta per iniziare con un caleidoscopio di storie dell’Europa centro-orientale, si arricchisce di eventi culturali a corredo dell’offerta festivaliera.
Queste sono quindi le mostre allestite e i musei aperti per l’occasione.
Da noi è sempre festa, reportage fotografico dall’Ucraina di Oleksandr Rupeta, a cura di Alpe Adria Cinema e Massimo Premuda. Da noi è sempre festa è il titolo di un racconto dello scrittore ucraino Vasyl Stefanyk che ha lavorato nella prima metà del XX secolo esplorando la complessa vita nelle campagne dell’Ucraina occidentale scelto per una serie di fotografie che il fotografo ucraino scattò alcuni anni fa nelle zone descritte da Stefanyk.
Le fotografie esposte in questa mostra sono state scattate in occasioni e periodi diversi, ma provengono tutte dall’Ucraina durante la guerra scoppiata nel 2014. Le fotografie esposte coprono territorialmente il paese dalle regioni più occidentali a quelle più orientali. “Storicamente, l’Est e l’Ovest del paese erano un po’ diffidenti l’uno verso l’altro”, racconta Rupeta, “ma ora la varietà dei ritratti mi sembra naturale e uniforme. Probabilmente perché nel nostro paese, anche nei momenti più bui, è sempre festa”.
Una foto di Rupeta è stata scelta per rappresentare proprio l’immagine del 34esimo Trieste Film Festival.
Al DoubleRoom arti visive – via Canova 9, Trieste, fino al 24 febbraio; orario: lunedì – venerdì 17-19.30 (la mostra rimane aperta ogni giorno durante i giorni del Festival).
Dive, Divne, Divine, attrici che hanno varcato frontiere a cura di Cizerouno. Cizerouno trasforma il Cavò con questa mostra a cura di Massimiliano Schiozzi, omaggio ad alcune “dive YU” che fecero fortuna in Italia. Immagini d’epoca, colte riviste cinematografiche, popolari fotoromanzi, giornaletti scandalistici o erotici, servizi sull’ultimo guardaroba o sulla storia d’amore più o meno lecita, per ripercorrere le vite e le carriere di queste attrici. Sylva Koscina, Femi Benussi, Olga Bisera, Rajka Juri, Špela Rozin, in un colorato viaggio con le nostre divne (meravigliose) sempre talentuose nel dire e non dire, nel mostrarsi e nel ritirarsi tra ville sull’Appia, set romani o posticci villaggi vichinghi ricostruiti in un fiordo in Istria.
Al Cavò – via San Rocco, 1, dal 19 gennaio all’11 febbraio; orario: martedì-sabato 17-19.30.
Sguardi. Cento anni di Alida Valli, a cura di Casa del Cinema di Trieste e Università Popolare di Trieste. Il 3 dicembre 2022, la Casa del Cinema di Trieste ha inaugurato la sua prima mostra. Realizzata in collaborazione con l’Università Popolare di Trieste, e grazie al contributo del bando regionale Contenitori Culturali e Creativi, sarà aperta al pubblico e ad ingresso gratuito, fino al 28 gennaio 2023. L’esposizione “Sguardi” è interamente dedicata all’iconica attrice Alida Valli, e si svolge tra l’atrio del palazzo e il Teatro Miela, dove sono esposte numerose fotografie che ritraggono l’artista polesana.
I ritratti provenienti dall’archivio di Carlo Montanaro, mettono in luce la bellezza e la fotogenia di Alida Valli, il suo sguardo austero e intenso, il suo volto espressivo e sempre contornato da un alone di mistero. Le fotografie da film ripercorrono alcune tappe della sua formidabile carriera. La mostra invita lo spettatore a posare lo sguardo sull’interprete, a percepire la profondità dei suoi occhi, tra le pieghe della sua anima, tra la sua naturale riservatezza e la capacità di mettersi a nudo di fronte alla macchina da presa.
Alla Casa del Cinema di Trieste e Teatro Miela – piazza Duca degli Abruzzi, fino al 28 gennaio; orario: lunedì – venerdì 15-19.
Il museo Casa di Osiride Brovedani. Il Museo Casa di Osiride Brovedani permette di conoscere, attraverso la vita di uno dei benefattori della città, el signor Fissan, la storia della Trieste del Novecento: una storia che si intreccia con la deportazione nei campi nazisti e il successo imprenditoriale di Osiride Brovedani.
L’esposizione racchiude in sé un concentrato di storie ed esperienze, anche tragiche, che servono a sollecitare le domande fondamentali intorno all’identità delle persone, ad aggiungere storie e riflessioni alla nostra conoscenza. Dal punto di vista storico è un centro di studio e di didattica volto a mantenere viva e presente la memoria della Shoah, contribuendo alla promozione dei valori dell’uguaglianza, della pace tra i popoli e di accoglienza di ogni diversità, contro ogni forma di razzismo e di discriminazione fra gli uomini.
Orari di apertura: martedì 15-18 / giovedì 10-13; prima e terza domenica del mese ore 10-13; ingresso gratuito.