Hanno per tema “L’architettura della rigenerazione urbana” i seminari dell’Università di Udine che si terranno nel mese di maggio nella sala Ajace di palazzo D’Aronco a Udine. L’iniziativa è promossa dal Dipartimento di ingegneria civile e architettura (Dica) dell’ateneo friulano, dall’associazione Alumni architettura Udine (Aaud) e dall’Ordine degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori (Oappc), con la collaborazione del Comune di UdineQuattro gli appuntamenti fissati per il 5, il 12, il 19 e il 26 maggio, alle 18, che vedranno la partecipazione di architetti ed esperti di politiche urbane rappresentanti di innovative figure professionali nel campo della progettazione urbanistica rigenerativa.
Ogni serata è organizzata attorno al confronto tra uno studio di architettura sensibile ai temi del recupero e della riqualificazione urbana e un’agenzia di rigenerazione urbana che opera attorno ai temi dell’architettura, aggredendo i temi della rigenerazione anche attraverso azioni sociali, politiche, economiche. Gli incontri saranno introdotti e moderati da Giovanni La Varra, docente di progettazione architettonica dell’ateneo friulano.
Il primo appuntamento, martedì 5 maggio, vedrà protagonisti Maria Claudia Clemente (Roma) e Filippo Santolini (Forlì) con il commento di Diana Barillari (Università di Trieste).
Gli incontri proseguiranno il 12 maggio con Valter Scelsi (Genova) e Paolo Cottino (Milano). Commenterà Moreno Baccichet (Università di Udine). Il 19 maggio sarà la volta di Paolo Brescia (Genova) e Ileana Toscano (Trieste). Seguirà l’intervento di Piotr Barbarewicz (Udine), mentre l’ ultimo appuntamento sarà il 26 maggio con Stefano Guidarini (Guidarini&Salvadeo – Milano) ed Ettore Guerriero (A di Città – Rosarno), con il commento di Luca Taddio (Università di Ferrara).
“Questo ciclo di incontri – spiega La Varra – propone un confronto su un tema attuale delle pratiche della costruzione del territorio e dell’architettura. Dopo la stagione degli anni ’80 e ‘90 del recupero delle grandi aree dismesse, il tema della rigenerazione urbana si configura come opportunità di recupero diffuso, capillare, orientato a coinvolgere le pratiche dell’architettura e dell’urbanistica, ma anche un nuovo fronte di studi, ricerche e tecniche che comprende uno sguardo sulla città e le sue trasformazioni che non sempre prende avvio dalla modificazione fisica, ma piuttosto dalla costruzione di programmi e strategie collettive, misurate sulla raccolta di bisogni e istanze che implicano un approccio al progetto più inclusivo e articolato”.
“L’obiettivo – aggiunge Maila Mangiapannello, socia di Alumni architettura Udine – è mettere a confronto, ogni volta, lo sguardo di un architetto e di un esperto di politiche e strategie urbane, chiedendo loro di presentare alcuni progetti e, implicitamente, di avviare un dialogo tra progetto di architettura e strategie di rigenerazione urbana. In sostanza, si tratta di interrogare chi, a partire dall’architettura, muove verso la rigenerazione urbana e chi, con movimento apparentemente opposto, muove dalla raccolta, dalla analisi e dalla composizione delle forze sociali, economiche e politiche e va verso la trasformazione architettonica”.
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