Doveva essere uno degli eventi del 2019, secondo la Giunta regionale. Il bando per progetti culturali speciali legati ai 500 anni dalla scomparsa di Leonardo Da Vinci, che fu in regione per un breve periodo, nel 1500 a Gradisca d’Isonzo, su invito della Repubblica di Venezia, per progettare e realizzare difese sull’Isonzo a contrasto degli assalti dei turchi, si è concluso, proprio come i disegni del genio del Rinascimento (rifiutati dai committenti) con un mezzo insuccesso: appena 5 i progetti finanziati, per un ammontare complessivo di 200 mila euro. E Gradisca non c’è.
E pensare che, senza contributi, c’è chi ha lavorato per una decina d’anni per rendere possibile una delle invenzioni di Leonardo: l’organo portativo con tastiera verticale a mantice, antenato dell’odierna fisarmonica, anticipata di circa 300 anni. Sulla base di un progetto presente nel cosiddetto Codice Madrid II, il liutaio friulano Mario Buonoconto ha realizzato interamente a mano – in collaborazione con Denis Biasin di Azzano Decimo – uno strumento a tastiera verticale, con una serie di canne e un mantice a doppia azione.
Già utilizzata da diversi musicisti e presentata in rassegne nazionali, il 16 e 17 maggio la ‘fisarmonica di Leonardo’ sarà presentata in uno stand dedicato al FIM – Salone della Formazione e dell’innovazione musicale di Milano dallo stesso Biasin. Per l’occasione, oltre a illustrare il funzionamento, verrà consentito al pubblico anche di provare questa ricostruzione, molto differente dalle fisarmoniche moderne ad ancia libera. Una sorta di ‘anello mancante’ tra l’organo portativo e l’organetto, che nella versione ricostruita rappresenta un vero miracolo, visto che il progetto non aveva trovato una realizzazione pratica, né da parte di Leonardo, né da parte di altri.