Non solo opere, ma anche incontri, momenti di approfondimento, letture sceniche. Entra nel vivo la mostra “Lo splendore della Grande Venezia”, organizzata da Confartigianato–Imprese Udine in collaborazione con Viart Confartigianato Vicenza. Allestita nell’ex chiesa di San Francesco, dove sono ben 55 le opere del miglior artigianato artistico friul-giuliano e veneto, questo fine settimana la mostra si farà cornice per ben sei appuntamenti nell’ambito del più ampio cartellone di “Conoscenza in festa”, la manifestazione organizzata dall’Università degli Studi di Udine.
Si parte il 29 giugno, sotto l’egida della Legatoria Moderna di Udine, con quattro incontri delle “Botteghe del sapere”. Alle 11, Rossana Vermiglio (Dipartimento di Scienze matematiche, informatiche e fisiche) porterà il pubblico “Sulle orme di Ipazia”, che nel IV secolo d.C. ad Alessandria d’Egitto discuteva con la gente di matematica e filosofia. Alle 12 la palla passerà al collega Vincenzo Vimonte per una “cavalcata pop” tra libri, canzoni e film che trattano l’infinito, analizzati con l’occhio della matematica: da John Green a David Foster Wallace, da Borges a Murakami. Alle 16, Federico Vicario (Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società) andrà “Alla ricerca delle nostre parole”, presentando un quadro dei recenti lavori di ricognizione, edizione e studio di manoscritti friulani antichi (sec. XIV-XV), per finire, alle 17.30, con Pier Luca Montessoro (Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura) che affronterà il tema caldo della sicurezza su internet. Smartphone, tablet, computer portatili: oggi siamo connessi alla rete sempre e ovunque, ma questi sistemi celano insidie che possono avere conseguenze gravi. Ultimo appuntamento della giornata, quello con le “nostre parole”.
Venerdì 30 alle 18.30 si tornerà a parlare di Serenissima con una riflessone sul periodo storico, con particolare riferimento ai “Vizi privati e alle pubbliche bellezze della Venezia del ‘700”, cui darà voce Antonella Sbuelz, autrice del romanzo “La Fragilità del Leone” (Ed. Forum). Dal libro saranno legge alcune pagine a cura di Andrea Tilatti, accompagnato dalla performance artistica di Sweet Pepper Burlesque. L’ultimo appuntamento, in programma per le 18.30 di sabato primo luglio, sarà invece dedicato alla tecnica dell’intaglio piatto – particolarmente utilizzata, sia in Friuli che in Veneto, fra Quattrocento e Cinquecento – cui il Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine ha dedicato un primo studio sistematico che ha goduto del supporto tecnico del Catas per le analisi dei materiali. Saranno gli autori – il professor Maurizio d’Arcano Grattoni e il dottor Francesco Fratta de Tomas – ad esporne al pubblico i risultati svelando segreti e curiosità di una tecnica che ha superato la sfida del tempo.
La si può toccare con mano nella mostra, tra le 55 opere firmate da altrettante imprese friul-giuliane e venete impegnate a perpetuare l’eredità dei prestigiosi, antichi laboratori e ad arricchirla con tecniche moderne e innovative di lavorazione della pietra, del legno, dell’oro, dei tessuti e ancora delle ceramiche, del vetro e della carta.
Se da un lato contribuiscono a tener vivo e a tramandare il sapere artigiano, dall’altro le botteghe sono un ingrediente essenziale per vivacizzare i centri storici che restano luoghi d’elezione. “Lo splendore della Grande Venezia” punta a celebrare questo fitto tessuto di relazioni capaci di muoversi nel tempo e nello spazio. Lungo i secoli e i cento chilometri che separano il capoluogo friulano dalla capitale della Serenissima.
La mostra sarà visitabile come detto fino al 7 luglio, anche con visite guidate (tutti i dettagli sul sito www.confartigianatoudine.com).