Si è spenta a Roma, a 81 anni, la scrittrice e saggista Giuliana Morandini. Nata a Pavia di Udine nel 1938, era vissuta tra Venezia e la capitale. Nelle sue opera si respiravano le atmosfere della cultura mitteleuropea. Diversi i riconoscimenti conquistati nella sua lunga carriera: il Premio Prato per la narrativa nel 1978 per ‘I cristalli di Vienna’, il Viareggio Saggistica 1977 per ‘E allora mi hanno rinchiusa’ e il Viareggio per la narrativa 1983 con il suo ‘Caffè Specchi’ e il Flaiano 1992 per ‘Sogno a Herrenberg’.
“In questo anno terribile per le lettere italiane, con Giuliana Morandini si spegne anche la limpida voce di una nostra donna ‘di frontiera’, una testimone estrema di quella cultura mitteleuropea in cui l’attualità, gli ambienti e l’interiorità si fondono e diventano emblemi di una storia universale. Il peso di questa perdita è enorme per il patrimonio letterario italiano e della nostra terra, di cui aveva nel sangue i temi più profondi”, dichiara la senatrice triestina Tatjana Rojc.
“Narrazione, traduzione, critica letteraria, giornalismo: ovunque profuse un lavoro instancabile – aggiunge Rojc – all’insegna della qualità della scrittura, che per chi fa cultura è anche impegno etico. Nella tradizione di tanti intellettuali friulgiuliani, ha fatto da autorevole ‘ponte’ internazionale, in primo luogo con il mondo tedesco dove era molto apprezzata”.