La mostra su Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto il Pordenone, sarà di grande livello, anche per la presenza di opere di suoi coevi come Giorgione, Tiziano e Tintoretto, ma il manifesto ipotizzato è da cambiare.
Non usa mezzi termini il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi, curatore assieme a Caterina Furlan dell’allestimento organizzato dal Comune di Pordenone e in programma dal 26 ottobre. “Il manifesto non mi piace – ha tuonato oggi Sgarbi – con il nome diviso in Por-den-one, non è un salame. Se lo portiamo in giro per l’Italia non si capisce che è una città, figurarsi una mostra. Va cambiato. Se resta così non vengo nemmeno all’inaugurazione”, ha ribadito strizzando l’occhio all’assessore alla Cultura, Pietro Tropeano.
Manifesto a parte, quella pordenonese si preannuncia un’esposizione di livello internazionale, come è emerso dalla riunione odierna che coinvolto tutte le parti impegnate. Ci saranno anche opere di Tiziano, Giorgione e Tintoretto.