Il grande patrimonio culturale di Gemona del Friuli finisce sotto la lente d’ingrandimento dell’Amministrazione comunale, che punta a una sua attenta valorizzazione attraverso modalità che sappiano tener conto delle esigenze, dei linguaggi e delle tecnologie attuali.
Da queste premesse è stato sviluppato il progetto Polo culturale digitale glemonense” in virtù del quale Museo civico, biblioteca, archivio storico e antico nonché Museo del terremoto – in dialogo con l’intero patrimonio storico-artistico e culturale di Gemona – costituiranno un rinnovato cuore pulsante all’interno del centro storico, per i suoi cittadini, per i turisti e, ovviamente, per i numerosi studiosi che ogni anno consultano le nostre preziose carte custodite.
“Vogliamo dare nuova centralità con un progetto di largo respiro, volto alla riorganizzazione di questi luoghi della cultura gemonese, favorendone la fruibilità e l’accessibilità per gli utenti, valorizzandone i contenuti e migliorandone l’offerta”, spiega il sindaco Roberto Revelant.
“L’investimento di oltre 1.100.000 euro sostenuto da fondi regionali darà nuovo slancio al contesto, anche sotto il profilo urbanistico, portando nuovi flussi su via Bini, e diventando un riferimento territoriale per la cultura e le iniziative collegate. Se da una parte la biblioteca oggi risulta essere attrattiva, non si può dire lo stesso del Museo civico che necessita, pertanto, di una rivisitazione alla pari del Museo del terremoto, che sarà potenziato in modo complementare al Tiere Motus di Venzone, al fine di accrescerne l’offerta territoriale. Assieme all’assessore Virilli, che ringrazio per l’ottimo lavoro svolto con i collaboratori dell’ufficio cultura, stiamo pianificando le varie attività, per completare nel prossimo biennio tutti i lavori e la revisione degli spazi e dei relativi arredi, implementando i contenuti e valorizzando le opere e i documenti del museo e dell’archivio”.
“Palazzo Elti diventerà pertanto una realtà dinamica, dove s’intensificheranno le attività culturali, anche didattiche e formative, rivolgendoci a tutti gli appassionati e studiosi, garantendo nuova attrattività alla città”, conclude il Sindaco.
“L’attuale sistema culturale della città – precisa l’assessore alla cultura Flavia Virilli -, estremamente ricco, ma fruibile in maniera non sempre omogenea e accessibile da parte del pubblico, rappresenta una fonte inestimabile alla quale attingere per far conoscere i tesori che la nostra città possiede e la sua straordinaria storia. Un’azione di valorizzazione di questo patrimonio non poteva, quindi, che passare per un’opera di digitalizzazione del corpus bibliografico e documentale custodito nella Civica Biblioteca Glemonense e nell’Archivio storico e antico del Comune, ma anche per una sistematizzazione e un rinnovamento della Biblioteca stessa e degli spazi museali, all’interno del quali prevedere postazioni interattive, un allestimento multimediale con spazi ludico-didattici e un corner virtual reality per un approfondimento immersivo degli eventi sismici del 1976 e delle loro conseguenze in termini storici, sociali, demografici e urbanistici, anche in grado di dialogare con lo spazio urbano del centro storico oggi ricostruito”.
“Si tratta di una sfida innovativa ma necessaria per proiettare la nostra città in una dimensione futura efficiente e competitiva, nonché per tutelare e conservare al meglio il suo patrimonio culturale. Mi unisco, quindi, ai ringraziamenti del Sindaco a tutti coloro che hanno creduto e continuano a credere in questo cambio di passo, Regione in primis, certa che sia fondamentale offrire a chi vive e arriva a Gemona servizi moderni che garantiscano un pieno ed efficiente accesso all’informazione e diventino un’occasione imprescindibile per l’accrescimento consapevole della conoscenza e per la promozione del nostro territorio”.