Vista l’ottima risposta di pubblico, il Comune di Palmanova e la Fondazione Aquileia, organizzatori della mostra, hanno deciso di prorogare “L’Icona Russa e la Nuova Arte”. L’esposizione sarà visitabile, gratuitamente, fino a domenica 25 febbraio 2018, sempre all’interno della Polveriera Napoleonica di Contrada Garzoni a Palmanova. Dal 6 febbraio a fine mostra, l’orario di apertura sarà dalle 12 alle 18, tutti i giorni tranne il lunedì.
Le 38 icone provenienti dal Museo d’arte e di cultura russa Andrey Rublev e dal Museo Privato dell’Icona Russa sono state ammirate, sino ad ora, da oltre 4.300 persone. I picchi di afflusso hanno portato fino a 500 persone nel fine settimana. Appassionati da tutto il Triveneto, ma anche da Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. Sono state registrate anche diverse comitive, scolaresche e pullman organizzati.
“Moltissime persone, appassionati, credenti o semplici curiosi sono venute a visitare la mostra. Un successo che ha stupito positivamente anche noi. Per questo motivo abbiamo deciso di permettere, ancora per tre settimane, a chiunque lo desideri, di poter ammirare questi capolavori dell’arte sacra. Un mondo anche lontano da noi ma culturalmente affine e che trova molti punti di contatto con la nostra tradizione e la nostra sacralità” commenta la vicesindaco e assessore alla cultura del Comune di Palmanova Adriana Danielis.
“Un segnale molto incoraggiante da parte del pubblico – sottolinea Antonio Zanardi Landi, presidente della Fondazione Aquileia – che ci stimola a lavorare ancora in questa direzione: costruire reti di relazioni con il territorio e allo stesso tempo tessere nuove occasioni di dialogo e interazione al di fuori dei nostri confini, consolidando l’antica vocazione di Aquileia di Porta a Oriente dell’impero romano”.
Le icone esposte si collocano tra la fine del Seicento e la fine del Settecento, periodo che corrisponde al secolo d’oro della fortezza di Palma per il governo della Serenissima in terraferma. Un momento di grande vitalità e cambiamento che portò la Fortezza dall’essere una città caserma a diventare centro di scambi e punto di riferimento per le realtà agricole e produttive circostanti.
La mostra ha avuto una prima tappa a Roma, nella sede di Palazzo Braschi, in occasione dei 25 anni delle relazioni diplomatiche tra la Federazione Russa e l’Ordine di Malta, e si presenta a Palmanova come seconda tappa in Italia, oltre che evento speciale per celebrare l’ingresso della Città fortezza di Palmanova nel Patrimonio Mondiale Unesco, avvenuta nel luglio scorso.
In mostra sono presenti opere di botteghe e laboratori molto noti (come una Trasfigurazione dipinta nel Palazzo dell’Armeria di Mosca), icone provenienti dalle regioni del Volga, di Kargopol, del bacino del fiume Kama – territori nei quali nel corso del XVII-XVIII secolo si svilupparono scuole e maniere iconografiche locali. Ai visitatori saranno presentate icone mariane (la Madre di Dio Odigitria di Šuja e la Madre di Dio Odigitria di Tichvin del XVII secolo, la Madre di Dio della Passione della fine XVII-primo terzo del XVIII secolo), un ciclo cristologico (la Trasfigurazione del XVII secolo, l’Entrata del Signore a Gerusalemme del XVIII secolo, la Resurrezione di Cristo del XVIII secolo) e anche l’Arcangelo Michele, San Nicola Taumaturgo (di Zarajsk), il Miracolo di san Giorgio e il drago, i Martiri Quirico e Giulitta, la Grande Martire Parasceve, e infine, raffigurazioni di santi monaci russi: San Sergio di Radonež, i Santi Zosima e Savvatij, San Makarij di Unža, San NildiStolbnyj, i Santi Evfimij e Chariton di Sjamžem.
Curatrice del progetto è la direttrice della sezione di studi e ricerche scientifiche del Museo Andrey Rublev, Lilija Evseeva.
L’Icona Russa e la Nuova Arte: fino al 25 febbraio 2018, orario: dal martedì alla domenica, dalle 12 alle 18; ingresso gratuito