La pittura come viaggio in spazi interiori e attraversamento di territori sconosciuti: questo il senso del fare arte per il pittore goriziano Mario Di Iorio (1958-1999) al quale è dedicata la personale dal titolo “Polifonia di immagini. Segni e colore su tela”, che apre venerdì 10 marzo 2017 alle 17.30 alla Galleria LegAntiqua di Gorizia, c.so Verdi 73.
L’esposizione, organizzata in collaborazione con la Biblioteca statale isontina, propone oltre una ventina di opere di proprietà della famiglia, quasi tutte inedite, di dimensioni diverse. Tele scelte dai curatori perché ritenute particolarmente significative per leggere il percorso evolutivo della produzione artistica del maestro dagli anni ’70 fino all’ultimo periodo di attività.
“Immagini fantastiche, situazioni dell’inconscio che trovano la loro natura e esplicazione attraverso un gesto ed il segno”: così Mario Di Iorio descrive il senso profondo del suo essere pittore in un testo inedito e manoscritto del suo archivio documentale.
Il percorso di visita all’esposizione inizia con un quadro di strutture geometriche realizzato da studente alla Scuola d’arte di Gorizia, allievo di Cesare Mocchiutti, con il quale mantenne un rapporto emozionale e intellettuale durato tutta la vita. Quindi prosegue con le grandi opere gestuali, dominate dalla forza espressiva di colori forti e segni audaci che connotano tutta la sua pittura in modo radicale e personale.
“Riteniamo Mario Di Iorio uno dei maestri della pittura di queste terre, ricorda il direttore della Bsi Marco Menato ecco perché, oltre ad impegnarci nel farlo conoscere sempre di più, abbiamo ritenuto di intitolargli la nostra Galleria d’arte”.
Nei primi anni ’80 Di Iorio, mentre studiava a Venezia all’Accademia di belle arti, iniziò a frequentare lo studio di un altro maestro del Novecento: Emilio Vedova. Ne nacque un dialogo di scambio e confronto che influenzò la produzione di entrambi.
Lungo il percorso anche tele in bianco e nero nelle quali la struttura dell’opera mantiene il vigore del gesto e il dinamismo del movimento.
Visse la pittura in modo assoluto, totalizzante Mario Di Iorio, sempre alla ricerca di un’essenzialità che contenesse il concetto di equilibrio fra colore, energia, gesto, superfici e spazio. Valente docente la sua vita è stata un dividersi fra lo studio di Gorizia e l’accademia di Brera, dove insegnava pittura.
La vernice dell’esposizione sarà seguita da un brindisi con i vini Livio Felluga. La mostra resterà aperta alla Galleria LegAntiqua di corso Verdi 73 a Gorizia fino al 29 aprile 2017, con ingresso libero da martedì a sabato dalle 9 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30.