La rassegna culturale Pordenone Pensa, attiva sul territorio da anni e che anche nel 2014 ha portato in Friuli molti personaggi di spessore, è rimasta a bocca asciutta, a livello di contributi regionali. A spiegare la situazione è Elena Ceolin, presidente del Circolo culturale Eureka, che si occupa da sempre di organizzare la kermesse.
“PnPensa – racconta Ceolin – , rassegna di idee giunta alla sesta edizione che porta nel territorio provinciale i grandi nomi dello spettacolo, del giornalismo, dell’economia e della cultura con incontri ad ingresso gratuito, era stato esclusa (per mancanza di merito??) dai sostanziosi finanziamenti regionali ricevuti da chi, oggi, sostiene l’Assessore Torrenti ad ogni costo. Cioè ancor prima che la giustizia abbia stabilito se ha commesso un illecito o meno”.
“Preso atto di questo, il Circolo Eureka ha partecipato al bando per la distribuzione di ulteriori fondi regionali a favore della cultura con le nuove modalità dettate dalla Giunta di sinistra. Purtroppo a causa della doppia firma da parte di un partner del progetto (un comune del pordenonese), abbiamo visto sfumare la possibilità di concorrere all’attribuzione del denaro pubblico. Esclusi! Detto in parole povere, per un errore non commesso da noi, per altrui leggerezza e per l’impossibilità di effettuare verifiche incrociate, una rassegna come PnPensa è rimasta senza un soldo!”
E Ceolin va ancora avanti: “Proviamo grande dispiacere per come la nuova legge regionale avvantaggi i legulei della cultura e non premi chi svolge il proprio compito con serietà professionale e con dedizione tali da portare alla realizzazione di manifestazioni di grande successo. A nostro avviso i bandi regionali sono totalmente slegati da qualsiasi criterio oggettivo, figuriamoci poi meritocratico. Reprimiamo a fatica l’amarezza per come burocrazia e cavillosità da azzeccagarbugli falsano la corretta distribuzione dei soldi pubblici. Non ci resta che combattere con le armi scelte dal nemico, pronti a scrivere in sano burocratese, ad immaginare ed impaginare progetti altisonanti per mezzo di dotti e pomposi vaniloqui, attenti al contempo a non cadere nei busillis e nelle trappole tese dalle alte sfere cultural/tecno/regionali”.
“A tutte le Associazioni professionali ma non professionistiche del territorio chiediamo facciano sentire la loro voce contro un provvedimento iniquo che antepone la burocrazia alla qualità culturale. Infine, ci appelliamo all’Amministrazione Provinciale di Pordenone – fino ad oggi co.organizzatore di PnPensa – affinché intervenga per consentire alla manifestazione di svolgersi senza sacrifici ingiusti. Dal canto nostro, faremo di tutto per combattere la monocultura che si va creando. Lotteremo (lo stiamo già facendo!) per assicurare un futuro a PordenonePensa, rivolgendoci al mondo privato che da tempo assicura un sostegno importante”.