Per festeggiare i 45 anni di attività archeologica a Pozzuolo, il gruppo di ricerche storiche locali “Aghe di Poç” ha organizzato la mostra “Pozzuolo prima di Pozzuolo”, che racconta le scoperte fatte nel territorio comunale risalenti al Neolitico e all’epoca dei Castellieri. Tutto nasce, infatti, nel 1978 in maniera casuale: durante i lavori di scavo per la posa di nuove tubazioni per il rifacimento della rete idrica principale, vennero alla luce reperti archeologici sia sulla sponda destra del torrente Cormòr, sia sopra il castelliere Cjastiei. Questo è stato il punto di partenza e l’inizio delle ricerche di superficie e degli scavi archeologici sistematici, continuati per alcuni decenni, che hanno portato alla luce insediamenti umani, materiali e oggetti dell’età del bronzo e del ferro.
Parallelamente, nel 1981 alcune persone, che collaboravano fattivamente alle campagne di scavo, decisero di costituire un’associazione che si occupasse di ricerche storiche locali. Tra i promotori Marco Chiavon, Gianni Cogoi, Mauro Duca e Roberto Tosone.
Altre ricerche e scavi hanno, poi, confermato la presenza di insediamenti anche del periodo romano e medioevale. Ulteriori ritrovamenti e ricerche hanno permesso di individuare e poi scavare, a partire dal 1985, un villaggio neolitico nei pressi di Sammardenchia di vastissime proporzioni e della durata di alcune migliaia di anni. L’ultima campagna di scavo si è svolta nel 2008.
La mostra è ospitata nella Palazzina di piazza Julia e sarà visitabile nei fine settimana fino al 21 maggio.
(credit foto: Aghe di Poç)