Nei giorni scorsi, c’è stato il primo incontro tra il Comune di Pasiano di Pordenone, la Soprintendenza, Eupolis Studio Associato di Porcia e Corde Architetti Associati di Venezia per la presentazione del progetto preliminare-definitivo che riguarda il restyling del “Museo della Radio e della Società” nell’ex Municipio di piazza Alcide De Gasperi.
L’area pasianese si colloca in epoca romana in un contesto rurale produttivo, all’interno di un territorio centuriato, con grande valore dell’area dal punto di vista archeologico. Le passate ricognizioni operate nei campi delle frazioni di Pasiano hanno permesso d’individuare i resti di un lungo tracciato viario “La strada Postumia e la centuriazione concordiese” che si estendeva dalla sponda orientale del fiume Livenza fino al fiume Tagliamento all’altezza di San Lorenzo di Arzene. Ne sono stati identificati vari tratti: in via Traffe, in località Squarzarè, a Pozzo, nel rettifilo tra Pasiano di Sopra e di Sotto e a sud di Sant’Andrea.
Il continuo rinvenimento di materiale archeologico e l’identificazione di siti di grande interesse e importanza dal punto di vista storico ha reso necessaria una pianificazione e programmazione per l’esposizione al pubblico che si concretizza in un azione locale fatta di buone e corrette pratiche, di rispetto delle normative, di tutela del patrimonio, di divulgazione e di valorizzazione.
La valenza legata all’archeologia territorale richiama il tema nella progettazione delle sezioni permanenti del “Museo della Radio e della Società”, ma nell’incontro è stato evidenziato che, viste le caratteristiche peculiari della sezione archeologica Archeopoint del Museo, rispetto all’esposizione permanente delle Radio storiche, questa deve mantenere una sua autonomia e distinta fisionomia.
Nel progetto redatto dai due studi le tematiche archeologiche e i siti di riferimento, a scopo orientativo, potrebbero essere i seguenti: la Centuriazione e il Decumano massimo, il sito di via Brozzette a Pozzo di Pasiano, il sito di via Tavella a Sant’Andrea, le fornaci di XVII-XIX sec. in loc. Tavella, l’iscrizione funeraria di Acilio Glabrione, le fornaci di Pasiano nella storia e altri siti di recente rinvenimento.
Il dottor Luca Marigliano dello studio Eupolis ha spiegato che, nel complesso, il progetto museale prevede l’allestimento permanente per l’esposizione, attraverso un percorso multidisciplinare, di una collezione privata di radio antiche e di materiali provenienti da ulteriori collezioni satellite messe in disponibilità da collezionisti privati (foto storiche, carte geografiche, fumetti, archivio della memoria e patrimonio archeologico). È stato ipotizzato che le informazioni di carattere scientifico e divulgativo saranno fornite al visitatore sfruttando la stessa tecnologia della pellicola led e saranno riferite ai reperti esposti e ai siti archeologici di riferimento.
“Un’ala del museo avrà una sala dedicata all’archeologia. Lì troveranno spazio esposizioni temporanee con i reperti di epoca romana rinvenuti dalla società friulana di archeologia Acilius – chiarisce il sindaco Edi Piccinin -. Saranno stabilite delle linee guida per l’allestimento, l’esposizione e la sorveglianza sia della parte culturale che architettonica. La catalogazione dei reperti è uno dei primissimi passi poiché l’ultima risale al 2000. Grande attenzione sarà data anche all’immagazzinamento e all’aspetto della sorveglianza con il Nucleo Tutela del Patrimonio. In questo primo incontro è stato presentato il progetto preliminare, poi ci sarà quello definitivo e infine quello esecutivo”.
Per quanto riguarda l’esplorazione subacquea praticata dal dottor Dossola con l’aiuto di volontari per la ricerca archeologica continuerà nei fine settimana. “C’è la possibilità che, nascoste nel greto del fiume, ci siano le strutture di un ponte romano perché a Pasiano passava il Decumano. Una parte del deposito ricavato nel nuovo museo sarà dedicata all’evoluzione dei ritrovamenti legati a queste scoperte”.
Per un agile inquadramento sulla presenza di evidenze archeologiche e sull’importanza dal punto scientifico dell’area di Pasiano di Pordenone, per quanto riguarda in particolare alcuni periodi della storia antica del territorio del Friuli Occidentale, nel progetto preliminare-definitivo è stato proposto un testo introduttivo e delle pagine dedicate all’archeologia del pasianese nel sito web della Soprintendenza (www.archeopoint.beniculturali.it › pasiano-di-pordenone).
La consigliera delegata alla cultura Edi Martina Vendramini ha ricordato che in questa progettazione è doveroso riconoscere un ringraziamento al lavoro della Sezione Friuli Occidentale “Acilius” della Società friulana di Archeologia e a Pier Giorgio Vendramini, appassionato cultore della storia locale di Pasiano e autore di diverse mostre sulle radio antiche che ha donato il suo patrimonio storico e culturale di 400 radio d’epoca al Comune per metterlo a disposizione della comunità.
LA STORICITÀ DI PASIANO
La comunità di Pasiano di Pordenone affonda le proprie radici nella remota antichità. La storicità degli insediamenti è testimoniata da numerosi affioramenti di reperti archeologici in varie frazioni. I primi riferimenti al rinvenimento di materiale archeologico in quest’area risalgono al 1878 quando venne fatta menzione della presenza di frammenti di statuine fittili, ceramica e bolli laterizi risalenti all’epoca romana. Qualche anno dopo, le pionieristiche ricerche condotte dal conte Camillo Panciera di Zoppola coinvolsero anche lo stesso territorio di Pasiano.
Durante la prima metà del XX secolo continuò il recupero di materiali sopratutto di età romana. Un contributo importante alla conoscenza del territorio nell’antichità fu portato dalle ricerche del prof. Luciano Bosio. Nel 1965 lo studioso dell’Università di Padova, sulla base di precedenti studi (P. Fraccaro e P.L. Zovatto), identificò nell’area chiare tracce di antica divisione agraria (centuriazione romana).
Dagli anni sessanta dello scorso secolo in poi l’importante opera di raccolta d’informazioni e tutela del patrimonio archeologico di Pasiano è legata al paziente e capillare lavoro del Gruppo Archeologico “Acilius” – Pasiano, formato da appassionati cultori della storia locale.
I ritrovamenti di materiale archeologico di epoca romana sono avvenuti presso le frazioni di Pozzo, Tavella e, in misura minore, Sant’Andrea, Azzanello, Rivarotta, via Roma e via Belvedere. Tutti i siti testimoniano un’occupazione diffusa del territorio già dalle fasi della romanizzazione (II-I secolo a.C.) fino alla piena età imperiale (I-II secolo d.C.) e oltre (IV-VI secolo d.C.).
I materiali archeologici provenienti da contesti residenziali-produttivi (ville rustiche) sono di diverse tipologie: materiali da costruzione in laterizio (mattoni, tegole, embrici), elementi di decorazione pavimentale e parietale (tessere musive e frammenti di affresco), vasellame fine da mensa e comune, contenitori di derrate (anfore), lucerne, oggetti da lavoro (pesi da telaio in argilla e metallo, attrezzi), contenitori in vetro, iscrizioni su pietra.