Prendono il via con un omaggio alla Beat Generation i giovedì di poesia pensati per ‘Akropolis off-La Cantina’ nello spazio di via Manin 18 a Udine, messo a disposizione dalla Società Filologica Friulana per il gruppo di lavoro che, con il Teatro Club e tante altre associazioni, tra cui Il Laboratorio, organizzerà un ciclo costante di incontri settimanali nella chiave del cantiere aperto di idee e proposte culturali.
L’esordio con il ricordo del mitico gruppo di poeti statunitensi che negli anni Sessanta inaugurarò uno strappo clamoroso con la tradizione del fare versi, promosse la pratica della performance, del reading e della partecipazione collettiva, fece della poesia uno strumento di protesta, anarchia e critica graffiante all’American Dream e da lì influenzò in maniera determinante larghe fasce della cultura giovanile allora in grande ebollizione.
Pochi sanno che i maggiori esponenti allora viventi di quel movimento di culto sbarcarono a Udine e si proposero il 2 dicembre 1979 sul palco dello Zanon. Erano Allen Ginsberg, Gregory Corso, Peter Orlowsly, i due fondatori del Living Theatre Julian Beck e Judith Malina e, sul palco, fece loro da tramite con il pubblico la guru e amica italiana Fernanda Pivano, traduttrice e mediatrice di tanta letteratura americana contemporanea, da Hemingway a Kerouac e ai suoi compagni Beat, ‘angeli’ di pace, come lei amava definirli.
L’appuntamento di Udine con la Beat Generation fu un unicum nel panorama degli eventi dell’epoca, non solo in Italia, e non ebbe repliche, se non in parte nel molto più noto festival di poesia di Castelporziano.
Per fortuna tra i partecipanti era presente un Valter Colle poco più che adolescente, ma già con il destino segnato dalla passione per la videodocumentazione, che non perse l’occasione di registrare con l’inseparabile videotape quella perfomance poetica più unica che rara.
Sarà lui giovedì 8, nel corso dell’incontro (a ingresso gratuito) ‘Quando la Beat Generation sbarcò a Udine nel 1979’, a commentare il filmato che sarà proiettato insieme a un secondo contributo video girato a Milano 25 anni dopo, in una lunga intervista con la Pivano, lucidissima nel ripensare a quell’esperienza leggendaria a Udine.