Ogni anno, a settembre, in Friuli si compie un piccolo prodigio. Pordenonelegge.it, il festival culturale giunto alla sua 15a edizione, riesce a unire le persone sulla base dell’amore per le storie, per i racconti, per i sogni, per la letteratura.
Scrittori, filosofi, giornalisti, poeti, artisti si sono alternati – e si alterneranno anche quest’anno – in un palco ideale dove non esistono differenze di ruolo, ma dove suona la parola di una cultura che si confronta per necessità, verità e vocazione, con i problemi reali del nostro tempo.
Dal 2000 pordenonelegge.it ha convinto sia la critica più raffinata, che il grande pubblico, ritagliandosi un ruolo di prestigio all’interno del panorama culturale nazionale. Gli incontri (oltre 200 anche nell’edizione 2014), distribuiti in 40 sedi da mercoledì 17 fino a domenica 21, sono affollati dai numerosissimi lettori-spettatori che cercano nella vasta offerta del programma quel particolare percorso di dialoghi ed eventi in grado la “loro” manifestazione.
15 anni di ‘ricreazione’
“L’invito a pordenonelegge.it – commenta Gian Mario Villalta, direttore artistico e curatore del festival insieme ad Alberto Garlini e Valentina Gasparet -, per chi ci segue da sempre e per i neofiti del festival, vale come ‘buono’ per un tempo di ricreazione collettiva: incontrarsi, ascoltare, confrontare i discorsi e le emozioni, le esperienze che indicano le strade possibili del presente, è un prezioso valore aggiunto. Può sedimentarsi nella mappa personale di ciascuno e contribuire all’ orientamento per l’oggi e per il domani. Per questa mappa non c’è navigatore satellitare che possa guidarci con la sua voce petulante: dobbiamo farci bastare l’attenzione, il giudizio, l’esperienza”.
Il simbolo
“Quella delle cinque giornate di Pordenone ci accompagnerà, come sempre, anche e soprattutto attraverso la poesia, che alimenta un piccolo festival nel festival più grande, e si conferma momento centrale di Pordenonelegge, quanto è purtroppo marginale nella vita di ogni giorno. Noi, invece, siamo felici di celebrare la poesia a coronamento di un’intensa attività che dura tutto l’anno, e che si affianca ai grandi incontri della letteratura internazionale nel contesto di una riconoscibile Città della Poesia”.
E un’esperienza memorabile sarà percorrere le cinque giornate che dispiegano nel tempo un unico disegno. Come la pannocchia di granoturco che fa da immagine-guida del festival è una sola, ma contiene in sé, in una stessa forma, l’alimento e la possibilità di dare molti altri frutti, così auspichiamo fecondi e nutrienti questi cinque giorni di ricreazione.