“Una società senza memoria è meno preparata ad affrontare il presente”. Questo, in sintesi, il messaggio inviato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ad Adriano Ossola, direttore della manifestazione che, da oggi a domenica 22 maggio, animerà Gorizia con un ricco calendario di appuntamenti.
Questo il testo integrale del telegramma:
In occasione del “XII Festival Internazionale della Storia” invio a tutti i partecipanti e agli organizzatori della manifestazione un cordiale saluto.
La storia costituisce la base della conoscenza delle vicende umane e delle loro evoluzioni: da una riflessione sulla storia possiamo capire i fenomeni di oggi, siano essi sociali, politici, economici, giuridici e finanche scientifici. È di questi fenomeni che si discute in questi giorni a Gorizia, in questa terra piena di memoria.
Studiare la storia, ricercarne le fonti, dibattere intorno alle interpretazioni non significa necessariamente discutere del passato, quanto piuttosto elaborare chiavi di lettura utili per affrontare con consapevolezza ciò che può accadere in futuro. In una realtà in perenne divenire, dove i mutamenti sono rapidi e le grandi trasformazioni si susseguono quasi vorticosamente, la storia è ancor più che in passato un pilastro della conoscenza. Una società senza memoria è meno preparata ad affrontare il presente.
Sulla storia l’Europa ha posto le basi, scegliendo di unire diverse nazionalità in un progetto comune, improntato alla pace e alla convivenza civile dei propri cittadini. Senza acuta percezione e consapevolezza del proprio retaggio storico, questo progetto non sarebbe potuto mai nascere, ed è a quelle radici che occorre guardare per trovare la spinta al rinnovamento che ci chiede l’Europa oggi.
L’attualità della riflessione storica è dimostrata anche dal tema che è stato scelto per il festival di quest’anno “la schiavitù”. Un fenomeno che sembrava per sempre archiviato si ripresenta oggi in forme diverse, che riproducono tuttavia modelli antichi, schemi arcaici di sfruttamento si sviluppano approfittando delle opportunità offerte dalla modernità. Basti pensare alla tratta di donne e bambini che tragicamente si innesta sui fenomeni migratori. Oppure, ancora, al fenomeno dei profughi, che fuggono da un destino segnato, alla ricerca di un futuro accettabile. In tutti questi casi, l’essere umano è privato del diritto alla capacità di decidere della propria sorte.
Nel rivolgere a tutti gli organizzatori il mio personale apprezzamento, invio a coloro che parteciperanno a queste tre giornate il più cordiale augurio di buona riuscita dei lavori.
Sergio Mattarella
IL CALENDARIO. Nelle quattro giornate andranno in scena circa 150 eventi tra convegni, presentazioni, dialoghi, mostre, proiezioni di film, laboratori e altre iniziative. ‘Schiavi’ è il titolo scelto per l’edizione 2016, occasione per riflette nuovamente sulla libertà negata, la libertà cercata e la libertà conquistata. Accanto al tema della schiavitù, proseguirà il filone inaugurato nel 2014, “Trincee”, dedicato al centenario della Grande Guerra. Si tratterà di una sezione ad hoc che verrà mantenuta all’interno del festival fino all’edizione 2019, anniversario del trattato di Versailles.
PREMIO FRIULADRIA 2016. Nel corso del Festival viene assegnato il premio Il romanzo della storia che grazie a Banca Popolare FriulAdria-Crédit Agricole unisce èStoria e pordenonelegge.it. Il vincitore dell’edizione 2016 è Claudio Magris “scrittore, germanista e drammaturgo che nei suoi scritti ha provato anzitutto la debolezza delle frontiere tra i popoli, giungendo poi ad abbattere quelle disciplinari tra storia e letteratura. (…) In particolare, nell’ultimo romanzo Non luogo a procedere (Garzanti), il confronto tra essere umano e storia emerge in tutta la sua asprezza e inevitabilità, anche a partire dalla tragica storia del nostro territorio nel Novecento, per risalire poi ad altre epoche di schiavi e ingiustizie”. Il premio è stato vinto nelle scorse edizioni da Roberto Saviano, Max Hastings, Ian Kershaw, Corrado Augias, Daniel Goldhagen, Edward Luttwak e Luciano Canfora.
ERSA. In collaborazione con Ersa un percorso denominato La storia in tavola, affronterà le schiavitù alimentari con Marino Niola, l’alimentazione infantile nell’attualità con Ciro Vestita, mentre Fabio Parasecoli con Stefano Cosma, analizzeranno la produzione del cibo in rapporto a forme di coercizione e di vera e propria schiavitù, nel passato e nel presente.
ÈSTORIABUS. Anche quest’anno i percorsi degli èStoriabus con nuove escursioni attraverso i luoghi-simbolo della Grande Guerra, dal Fronte dell’Isonzo alla Bainsizza e Caporetto, corredate dai racconti degli storici che guideranno i visitatori dove la storia ha lasciato un segno indelebile.
Sono numerose le realtà che nella regione Friuli Venezia Giulia si dedicano alla ricerca e alla divulgazione della storia e della cultura, ciascuna a partire da interessi e prospettive differenti. Una grande ricchezza per il territorio: il Festival ha voluto essere una vetrina a disposizione per queste associazioni e istituti che con passione si dedicano al territorio, realizzando una sezione che ospiterà incontri appositamente realizzati per presentare le proprie attività e temi di ricerca.