A cento anni da Caporetto, si apre il percorso espositivo all’interno dell’Isis Stringher sui profughi che sfuggirono all’avanzata delle truppe austro-tedesche. Il dirigente scolastico Anna Maria Zilli ha voluto ringraziare la sensibilità della Fondazione Friuli che, per il quarto anno consecutivo, ha sostenuto le attività di ampliamento dell’offerta formativa, ritenendole meritevoli di finanziamento ad hoc, permettendo così di realizzare la mostra e la pubblicazione del catalogo. Ha, inoltre, ricordato che il lavoro di progettazione svolto dai docenti del Laboratorio di Storia dello Stringher è stato riconosciuto dalla Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha concesso l’utilizzo del logo ufficiale per le manifestazioni legate alla Prima Guerra Mondiale per tutto il quinquennio del Centenario.
L’esposizione è divisa in tre parti, che seguono l’evoluzione della profuganza: ‘Andare o restare’, il momento nel quale i friulani e i veneti hanno deciso se fuggire seguendo le truppe italiane o se restare sotto l’occupazione austro-tedesca; “’Le vie della fuga’, che analizza i percorsi e i mezzi adoperati da donne, bambini e anziani per raggiungere la salvezza attraverso mille difficoltà; ‘Ospiti in terra ignota’, che riporta alla luce la solidarietà degli italiani verso altri italiani, ma anche i momenti di tensione e difficoltà.
All’interno dei dieci pannelli sono raccolte un notevole numero di immagini per lo più inedite fornite dal network Europeana 1914-1918; grazie a questa collaborazione, nel catalogo stampato in due lingue sono presenti confronti tra la realtà dei profughi italiani e di quelli di tutta Europa. Un focus particolare è riservato al primo genocidio perpetrato ai danni del popolo armeno.
Sono presenti anche una serie di testimonianze dei profughi di allora ricavate da ricerche e collaborazioni con enti come la Biblioteca Regionale Universitaria G. Longo Messina, il Coordinamento Biblioteche e Archivio Storico Modena, l’Archivio Storico di Carpi e tanti altri enti.
L’esposizione è arricchita dai ‘Ritagli di guerra’, incursioni pittoriche del maestro Michele Ugo Galliussi che ha reinterpretato con una elaborata scenografia il percorso espositivo.
Infine gli allievi delle classi quarte e quinte del settore Tecnico del Turismo saranno disponibili per condurre visite guidate a gruppi e scolaresche che ne faranno richiesta.
L’esposizione è aperta tutti i giorni (esclusa la domenica) dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17 (escluso sabato pomeriggio) nell’atrio della sede centrale dell’Isis Bonaldo Stringher in viale monsignor Nogara.