Si intitola ‘Spazzature d’artista’ l’installazione di Ernesto Paulin che viene realizzata dal 29 al 30 luglio nella Galleria d’arte ‘Mario Di Iorio’ della Biblioteca statale isontina di Gorizia di via Mameli 12. Un blitz di 48 ore, realizzato in collaborazione con l’associazione Venti d’arte, prima della chiusura estiva.
Il progetto sarà il pretesto per un dibattito sull’eterno tema “arte, non arte”, ma anche una riflessione poetica dell’artista goriziano, sviluppata in un manifesto-pensiero stampato per l’occasione.
Questo l’incipit del corposo testo che descrive e approfondisce il nucleo ispirativo dell’opera presentata alla Biblioteca isontina: “E’ una denuncia, è quello che noi tutti vediamo ogni giorno. Questo è un tipo di arte trasversale che ha un punto di vista più ampio e comprende anche la vita (cosa peraltro non nuova), a differenza dell’arte tradizionale più estetizzante”.
L’opera, realizzata con materiali recuperati e soprattutto naturali, è anche l’evoluzione di ricerca estetica dell’artista. Allo stesso tempo, è una denuncia contro la continua violenza dell’uomo nei confronti della terra e dell’ambiente.
Bellunese di nascita, dopo il conseguimento del diploma di mosaicista alla Scuola di Spilimbergo, Paulin ha lavorato in Italia e all’estero. Dal 1986 vive e crea a Gorizia. In trent’anni di attività ha allestito molte personali e in collaborazione con gruppi di artisti impegnati nel sociale. Alcune sue opere sono possedute dalla Biblioteca statale isontina e sono esposte al pubblico.