Due monumenti goriziani di ispirazione bellica entrano a far parte del ristretto ‘club’ dei beni tutelati dal Ministero della cultura (ora MiC). La Commissione regionale patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia ha indicato due manufatti dallo stile essenziale e minimalista che formano un unico complesso, posti ai lati della statale che corre di fronte all’Aeroporto ‘Amedeo Duca D’Aosta’. Progettati entrambi da Paolo Caccia Dominioni, militare, partigiano, ingegnere e scrittore già impegnato sul fronte dell’Isonzo, cui la città ‘d’adozione’ ha dedicato qualche anno fa un’esaustiva mostra, furono inaugurati il 4 novembre 1962.
La statua di Amedeo d’Aosta, scolpita in marmo travertino, è alta cinque metri e raffigura il Duca in piedi, in tuta da aviatore, col casco sotto il braccio e il viso pensieroso rivolto verso l’Africa, dove trovò la morte dopo diversi anni di stanza a Gorizia – con residenza nel Castello di Miramare. La statua è circondata da 10 cippi che ne rievocano le imprese militari. Legata al monumento, la Parete commemorativa ai Caduti del 1° e 4° Stormo Caccia: lunga circa 35 metri, comprende i nomi degli aviatori caduti. L’intero complesso commemorativo è stato ritenuto degno di tutela per la sua importanza storica e il riferimento con la storia politica e militare, oltre che di testimonianza identitaria per il legame con l’Aeroporto, dichiarato bene culturale nel 2020.
Nella stessa seduta sono stati indicati altri beni regionali da tutelare: la Chiesa di San Canciano Martire a Pantianicco, quella seicentesca di San Lorenzo Martire a Manzano in località San Lorenzo, il Complesso dell’Opera di San Giuseppe, l’Edificio ex Case Ferrovieri e di Trieste e altre due costruzioni ottocentesche in via Sant’Ireneo della Croce e via Udine.